Il direttore generale dell'assessorato al Welfare della Regione: "15%, dato in crescita". Ma Moratti ridimensiona
AstraZeneca, dosi rifiutate in Lombardia con il dato sul diniego del vaccino anti covid - ora "al 15%" fra chi si è recato nei centri vaccinali secondo il direttore generale dell'assessorato al Welfare della Regione, Giovanni Pavesi, oggi in Commissione Sanità - che sembra essere in crescita. Ma per la vicepresidente della Regione Letizia Moratti si tratta di "cifre irrisorie" e non ci sarebbe quindi nessun allarme. Per la vicepresidente e assessore al Welfare, infatti, "ad oggi è meno del 5% dei cittadini che sarebbero vaccinati con questo vaccino a rifiutare effettivamente la somministrazione".
"Fino ad oggi - aveva detto Pavesi in mattinata - il 15% della popolazione che si è recata ai nostri centri vaccinali ha rifiutato" il vaccino anti coronavirus di "AstraZeneca, ma abbiamo la sensazione che si tratti di una percentuale in crescita". Quello del rifiuto del vaccino AstraZeneca, spiega Pavesi, è "un tema difficile, un fenomeno che negli ultimi giorni sta diventando più importante di quello che possiamo pensare". Del resto, aggiunge, "ho ricevuto segnalazioni da centri vaccinali importanti, in cui parecchia gente li sta rifiutando". Il Dg tiene tuttavia a sottolineare che "bisogna ribadire alla gente che ci sono milioni di europei che si sono vaccinati con AstraZeneca e questo non ha provocato alcun tipo di rebound. E' un vaccino sicuro e utilizzabile".
In ogni caso, assicura Pavesi, "se in sede di anamnesi ci sono valutazioni critiche, possiamo fargli il vaccino Pfizer". In tutti gli altri casi, "se non ci sono queste motivazioni, li rimettiamo in coda". "La stima che facciamo è che, per andare a regime, avremo bisogno di non meno di 3 milioni di dosi vaccino" anti-Covid "al mese per raggiungere le 120-130mila vaccinazioni al giorno, che dovrebbero essere il nostro target ottimale", ha quindi aggiunto il direttore generale dell'assessorato al Welfare della Regione Lombardia.
"Le rinunce a vaccinarsi con AstraZeneca in Lombardia sono irrisorie, piuttosto sono in aumento considerevole le domande di approfondimento e di spiegazione sul vaccino". La vicepresidente della Regione Lombardia ed assessore al Welfare, Letizia Moratti, tiene a chiarire come nei centri vaccinali lombardi non siano in crescita i rifiuti di farsi somministrare AstraZeneca, quanto piuttosto preoccupazioni ed esigenze di avere maggiori informazioni". In una nota la vicepresidente spiega che la percentuale "ad oggi è meno del 5% dei cittadini che sarebbero vaccinati con questo vaccino a rifiutare effettivamente la somministrazione. Una conferma della fiducia risposta nella scienza e nei medici da parte dei nostri concittadini che stanno aderendo in modo esemplare alla fase vaccinale volta a combattere e vincere la pandemia", afferma l'assessore.
Le rinunce a vaccinarsi con AstraZeneca in Lombardia sarebbero "irrisorie". Piuttosto, sono in aumento considerevole le domande di approfondimento e di spiegazione sul vaccino. "Nel corso delle anamnesi - spiega Moratti - i nostri medici stanno ricevendo una crescente domanda di approfondimenti su AstraZeneca da parte dei cittadini che però, grazie soprattutto alla competenza, alla chiarezza e alle rassicurazioni del personale medico, accettano nella pressoché totalità di farsi vaccinare".