Applausi per la segretaria del Pd Elly Schlein. Il sindaco Sala: "Meloni dica 'siamo antifascisti'"
Milano scende in piazza per il 25 aprile. "Siamo in 100mila in corteo" dice Roberto Cenati, presidente dell'Anpi provinciale, sottolineando la "grande mobilitazione, partecipata, unitaria che dà un segnale importante al Paese". In prima fila il sindaco della metropoli lombarda Giuseppe Sala con la compagna Chiara. Applausi per la segretaria del Pd Elly Schlein al corteo milanese che, con un fazzoletto rosso, guida il corteo vicino a Pierfrancesco Majorino. Bandiere di partito si confondono con quelle dei sindacati o al tricolore. Alla manifestazione anche alcuni rappresentati lombardi del M5S, assenti esponenti del centrodestra. Una bandiera della pace, di 30 metri, sventola accanto a quella dell'Ucraina e precede la Brigata Ebraica.
ELLY SCHLEIN - "È un giorno in cui chi fa politica credo debba anche non solo onorare quella memoria e quel sacrificio, ma anche proiettarlo nel presente per il futuro" afferma la segretaria del Pd Elly Schlein. "La paura di futuro oggi assume vesti nuove e chiama noi nelle istituzioni, in politica, nel Paese a un impegno quotidiano per realizzare pienamente quei valori e quei principi costituzionali che ancora, purtroppo, non sono pienamente attuati. Ci concentreremo ogni giorno, non soltanto in questa bella festa di liberazione, ma ogni giorno per portare avanti la battaglia per il diritto alla salute delle persone, per il diritto allo studio di tutti i bambini in questo Paese, per il diritto al lavoro dignitoso e di qualità". Un impegno "quotidiano per contrastare le diseguaglianze per realizzare pienamente quei principi costituzionali per cui qualcuno ha dato la vita" aggiunge Schlein che parla di una "bella manifestazione molto partecipata qui a Milano. La festa della Liberazione è il giorno in cui dobbiamo onorare la memoria dei tanti che hanno sacrificato la loro vita per poter costruire la nostra libertà, per poter dar vita grazie alla resistenza antifascista a quella che oggi è la nostra Repubblica, un giorno in cui dobbiamo solo ricordare e non dare per scontato la Costituzione con i suoi principi e i suoi valori di libertà".
"Penso che alla festa della liberazione chi come noi, come Partito Democratico, partecipa non solo a Milano ma in tutte le manifestazioni lo fa con lo spirito di ricordare che cosa è stata la dittatura nazifascista, che cosa è stato il sacrificio di chi ha voluto liberarci e di ricordare come riportare oggi quei valori della Resistenza" dice la segretaria del Pd Elly Schlein che non risponde, direttamente, a chi le chiede - da piazza Duomo a Milano - un commento sulla lettera della premier Giorgia Meloni al Corriere della Sera. Valori "che continuano ad animare il nostro impegno quotidiano, noi continuiamo a combattere per il diritto allo studio, alla salute e al lavoro. Siamo qui a onorare la Resistenza antifascista e continueremo a farlo oggi perché fa parte della nostra storia, continueremo onorare la resistenza antifascista".
GIUSEPPE SALA - "Io non voglio essere critico a ogni costo ma certe cose se si sentono bisogna dirle ad alta voce, mettendoci la faccia" dice il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala dal palco. "La Meloni in alcune occasioni pubblicamente ha mostrato una faccia decisa, ha urlato certe parole e certi slogan e quello che dovrebbe fare è mettere la faccia e dire con chiarezza e in maniera definitiva: 'siamo antifascisti'". "Milano è una città antifascista, profondamente antifascista. L'ho detto di recente e intendo ribadirlo: nell'attuale situazione c’è il rischio di un'omissione di quella che è stata la nostra storia. E' un rischio che vediamo ogni giorno. Questa continua rimozione dell'ignominia del fascismo in Italia non sta bene a me, a noi, a Milano". "Ho visto l'altro giorno un grande uomo camminare sui sentieri infami di Auschwitz, ho visto il suo sguardo, duro e commosso al tempo stesso, e ho sentito le sue parole, dure e commosse. Era Sergio Mattarella, il Presidente della nostra Repubblica. La Repubblica nata dalla Resistenza. Questo grande uomo ha ristabilito la storia" sottolinea Sala. "Dobbiamo fare memoria! Perché lo vediamo bene cosa succede a non vigilare sulle radici della lotta per la libertà e la democrazia. Lo abbiamo visto a Capitol Hill, lo abbiamo visto a Brasilia. E lo abbiamo visto, tragicamente, a Bucha in Ucraina" aggiunge Sala. "Il 25 aprile non è soltanto ciò che è accaduto. E' ciò che deve continuare ad accadere sempre. Il valore universale di questa giornata così sentita, da 78 anni, è il farci entrare nel futuro con la forza della libertà e della democrazia" conclude Sala.