di Valerio Masia
Cunicoli scavati nel corso dei secoli, cisterne, luoghi di delizia, luoghi di stoccaggio e attività produttive. Ci troviamo all’interno della rupe di Orte, provincia di Viterbo, al confine con L’Umbria. Abitato che, forte del ruolo strategico conferitogli dalla sua posizione di cerniera tra la valle del Tevere e le vie di penetrazione verso l’Italia centrale, è stato vissuto ininterrottamente a partire dall’Età del Bronzo. Negli ultimi anni, grazie ad accordi stipulati tra l’Amministrazione Comunale, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale e l’ Università degli Studi della Tuscia sono state avviate attività di mappatura del sottosuolo che hanno consentito di scoprire tesori celati dal tempo che si snodano l'ungo la pianta dell’acquedotto.