Il deputato Federico Mollicone di FdI: "Domande su cui attendiamo risposte"
Dieci domande sono state scritte dall’Intergruppo parlamentare ‘La verità oltre il segreto’ in occasione del 40esimo anniversario della Strage di Bologna "perché ai familiari del vittime e agli italiani va data la verità non una verità" incalza il deputato di FdI Federico Mollicone. "Ci chiediamo come sia possibile che nello stesso processo per la strage di Bologna vengano condannati i Nar come autori dell’attentato e i vertici dei servizi segreti italiani che avevano depistato le indagini facendo trovare sul treno Taranto-Milano armi e soprattutto materiale esplosivo compatibile con quello usato per la strage di Bologna e documenti usati da due esponenti dei Nar, Fioravanti e Vale, cercando di far addossare la colpa dell’attentato a questo gruppo terroristico? E come sia possibile che un processo così importante abbia portato ad una sentenza di condanna sulla base della testimonianza due collaboratori squalificati come Angelo Izzo, che a seguito di quella testimonianza fu considerato dal pm Mancuso collaboratore di giustizia e quindi scarcerato e dopo poco tempo uccise altre due donne, e Massimo Sparti che fu smentito in sede processuale dalla moglie, dal figlio e dalla donna di servizio e che fu liberato alla fine degli anni ottanta, dopo questa sua testimonianza, con la scusa di un tumore al pancreas e mori nel suo letto nel 2004 per altra malattia?".
E ancora: "Perché e’ stata coperta per oltre 20 anni la presenza a Bologna il giorno della strage del terrorista Thomas Kram, componente di spicco del gruppo terroristico Separat al cui vertice c’era Carlos, e non si e’ proceduto ad un regolare interrogatorio invece che accettare sue dichiarazioni spontanee che per altro a detta dello stesso Pm Ceri che ha indagato sulla pista palestinese sono piene di contraddizioni? Perche’ nessuno ha mai indagato su quella circolare del 2001 in cui il capo della polizia italiana di allora, Gianni De Gennaro, riportava una nota delle autorita’ di polizia tedesca in cui segnalavano la presenza di Kram in Italia in quel periodo, parliamo inizi anni duemila e lui era ricercato e latitante, parlando esplicitamente di un suo coinvolgimento nella strage di Bologna?".
"Perche’ quando il testimone Bulgini riconobbe la terrorista Margot Christa Frolich, componente del gruppo di Carlos come Kram, il giorno del suo arresto a Fiumicino mentre portava esplosivo dalla Bulgaria, come la donna che aveva incontrato il 1 e il 2 agosto 1980 nell’albergo che lavorava davanti alla stazione di Bologna, non fu avvisato il giudice Priore che svolgeva le indagini sulla terrorista arrestata? E perche’ non e’ mai stata fatta una rogatoria o sono stai presi provvedimenti per poter interrogare la terrorista nelle indagini svolte dal pm Ceri della procura di Bologna sulla pista palestinese? Perche’ -continua- a tutt’oggi dopo che nel 2014 e’ scaduto il segreto di Stato sulla scomparsa in Libano nell’agosto 1980 dei due giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo, che stavano indagando su traffico di armi ed esplosivi Olp / BR i documenti sulla vicenda rimangono segretati e non vengono resi pubblici?"
"Perche’ -aggiunge- non sono resi pubblici i documenti del colonnello Giovannone, responsabile per i nostri servizi della centrale Medio Orientale a Beirut mandati dopo la strage di Bologna, dopo che dalla vicenda dei missili di Ortona, novembre 1979 sino al luglio 1980, lo stesso Giovannone aveva avvisato le massime istituzioni Italiane di un possibile attentato ritorsivo da parte dei palestinesi per la violazione del Lodo Moro avvenuto in quel frangente? Perche’ le autorita’ giudiziarie di Bologna non hanno voluto ascoltare i deputati componenti delle commissioni d’inchiesta che in seguito alla lettura dei documenti della commissione Moro che ha potuto visionare in qualita’ di membro della commissione stessa, ha dichiarato che ci sono prove evidenti che la verita’ sulla strage di Bologna non coincide con quella giudiziaria? Perche’ non sono state fatte indagini approfondite sulla presenza a Bologna nel giorno della strage del terrorista Br Francesco Marra e su due cittadine straniere che hanno usato passaporti falsi cileni dello stesso pacchetto usato in occasioni di altri attentati dal gruppo di Carlos secondo una nota dell’Fbi americana?"
"Perche’ nonostante le dichiarazioni di un testimone che aveva riconosciuto il terrorista Folini Maurizio, alias Corto maltese, come presente il giorno della strage a Bologna non si sono mai fatte indagini sulle motivazioni della sua presenza Bologna il giorno della strage nonostante sia noto alle autorita’ giudiziarie italiane come terrorista legato all’Olp e trafficante per conto di questa organizzazione di armi ed esplosivi? Perche’ sulla vittima Mauro Di Vittorio, legato ad ambienti dell’estrema sinistra romana che per tutti quel giorno doveva essere in Inghilterra, rimasto a lungo non identificato perche’ senza documenti e stranamente riconosciuto da madre e sorella che in teoria non sapevano della sua presenza a Bologna, non sono mai state fatte ricerche approfondite ma ci si e’ accontentati di una semplice dichiarazione della sorella che per altro ha dato diverse versioni su come sia arrivata a sapere della notizia della morte del fratello nella strage di Bologna?".
"Perche’ quando si e’ scoperto, durante il recente processo per strage all’imputato Cavallini, che il lembo facciale trovato nella bara della Fresu non apparteneva alla vittima ci si e’ rifiutati di svolgere indagini per verificare se appartenesse ad altre donne vittime della strage, verifica oggi facilissima da fare con le tecnologie moderne, e ci si e’ rifiutati di indagare dove fosse finito il corpo della povera Fresu cercando di capire anche se c’e’ una 86ma vittima ad oggi ignota?".