L'attore interpreta il Riccardo che ha rivoluzionato il costume con l'agenzia di pornostar 'Diva Futura'
In Italia, tra gli Anni 80 e 90, Riccardo Schicchi ha rivoluzionato con la sua agenzia Diva Futura la cultura di massa trasformando l'utopia hippie dell'amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. Sotto la sua guida, 'ragazze della porta accanto' come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre, diventano all'improvviso dive di fama mondiale nel mondo del porno ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. E ora Schicchi, con il volto di Pietro Castellitto, e il suo mondo arrivano al cinema in 'Diva Futura' di Giulia Louise Steigerwalt. "Prima il porno faceva sognare e si faceva delle domande, oggi chiede solo se hai 18 anni e puoi anche mentire sulla risposta", dice Castellitto, che fa un ritratto di Schicchi gentile e con gli occhi pieni di fantasia. "La mia generazione ha conosciuto lo Schicchi verso la fine della sua vita. Grazie al film (dal 6 febbraio nelle sale con PiperFilm, in oltre 300 sale) ho scoperto il suo avanguardista, ha creato un mestiere che non esisteva con grande naturalezza".
'Diva Futura' è tratto dal libro di Debora Attanasio, dal titolo 'Non dite alla mamma che faccio la segretaria – Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell’hard', per anni segretaria di Schicchi, interpretata da Barbara Ronchi. "Il suo diario è diventato un libro", spiega l'attrice, "lei è entrata in Diva Futura per pagare il mutuo e alla fine ha vissuto un sogno, quello dell'amore libero dove la donna era centrale nel piacere. Questo - prosegue Ronchi - è un messaggio potente di femminismo". Ma Debora "è stata anche testimone del declino di quel sogno e la caduta di queste dive, che sono entrate nel panorama culturale italiano anche attraverso i programmi tv. Erano considerate irraggiungibili, ma a loro veniva dato un limite: oltre al porno non potevano andare". Al contrario, Schicchi "ha sempre voluto innalzare le donne e non mortificarle", sottolinea Steigerwalt, che ha voluto raccontare questa visione "in contrasto con quella di oggi, molto più violenta".
L'impatto mediatico è stato così travolgente da portare all'elezione in Parlamento di Ilona Staller, detta 'Cicciolina' (interpretata da Lidija Kordic), alla nascita del Partito dell'Amore, ma anche alla candidatura di Moana Pozzi (interpretata da Denise Capezza, "ho interpretato la sua malinconia e il dolore di non essere ma presa sul serio") a sindaco di Roma. "La loro carriera politica - spiega la regista - aveva senso all’epoca, oggi non lo avrebbe. Condividevano idee politiche con i radicali, Pannella considerava la candidatura di Cicciolina come un modo per rompere alcune regole". Da deputata, 'Cicciolina' "ha proposto leggi contro la violenza sulle donne, ha portato avanti battaglie animalista e per l'insegnamento dell'eduzione sessuale nelle scuole". Moana e Cicciolina "erano amorali ma anche morali. Oggi, invece, siamo moralisti ma immorali".(di Lucrezia Leombruni)