Nel libro di Alessandro Ferrucci, una miniera di eccessi, genio e miserie. Presentazione il 3/2 alla Feltrinelli di via Appia
Bobby Solo in preda all’hashish nepalese e all’anfetamina, Lino Capolicchio pieno di donne e convinto che la moglie lo avvelenasse, Baudo che si infuria con Heather Parisi e Lorella Cuccarini, Antonio Ricci che fa scherzi tremendi. Aneddoti fantastici, grandezze e miserie del mondo dello spettacolo italiano, raccolte da Alessandro Ferrucci in oltre dieci anni di interviste per “il Fatto Quotidiano”. Ora il meglio (o il peggio, per citare Arbore e D’Agostino) è tutto in "Non sai cos'è successo..." (Paper First), un libro che “è come un whisky: ogni sera lo apri, ne sorseggi un po’, e poi lo richiudi”, dice l’autore all’Adnkronos.
Il 3 febbraio lo presenta alla Feltrinelli di via Appia Nuova, a Roma, insieme a Serena Grandi, Fausto Brizzi e Pino Strabioli (ore 18). “L’idea nasce pensando a Dago e Maurizio Costanzo, a Verdone che ogni giorno osserva le persone e racconta la realtà che lo circonda, per non perdere la memoria di un’epoca clamorosa, oggi che i ragazzi hanno paura delle parole”, prosegue Ferrucci. In effetti Monicelli, Proietti, Vanoni, non hanno mai temuto di raccontare storie che oggi potrebbero “cancellarli” dai palinsesti e dalle sale.
Alessandro Gassmann che si vergogna della celebrità, il rapporto di Califano con il sesso (e la falsa accusa di pedofilia), Massimo Ranieri servo di scena, Maradona che aveva paura di non rendere felici le persone, Suso Cecchi d’Amico che se ne va sdegnata mentre Mastroianni e Panelli simulano un concerto di peti, Raffaella Carrà che chiede a Boncompagni perché sopra Trieste non è bello far l’amore, Jacopo Fo che medica la madre Franca Rame dopo il rapimento e lo stupro, il gioco d'azzardo di Andreotti, Haber, Pupo. Si può andare avanti per ore, ogni capitolo è dedicato a un personaggio, o a chicche di teatro, alla Rai, alle serie tv.
“Come nella commedia all’italiana, ci sono tutti i gradi di ironia e disperazione. Davanti alla telecamera, sul palco, e anche nella vita, tra depressioni, problemi economici, liti e grandi divertimenti. Sono contento quando la figlia 17enne di amici sfoglia il libro e si incuriosisce, lo usa come scusa per andare a cercare chi era Gian Maria Volonté, magari trova il film su una piattaforma e le si apre un mondo sconosciuto”.
Lucio Dalla che salva la vita a David Zard con una bugia, Jimi Hendrix nella discoteca Titan di Roma, Ronaldo sdoganatore de i pelati di tutto il mondo (dice il pelato Enrico Ruggeri), il genio pigro di Alberto Sordi. Un lavoro prezioso, che fa rimpiangere figure irripetibili. “Molte delle risposte che ho avuto sono a domande che mi sono fatto mille volte. Questi personaggi le hanno sperimentate sulla loro pelle, in un’epoca più dura di questa. Non dobbiamo dimenticare né rinnegare chi siamo e chi siamo stati, conoscere le esperienze degli altri ci arma nei confronti della vita”, conclude Ferrucci. (di Giorgio Rutelli)