
L'attrice nel cast di 'G20' con Viola Davis: "Se lei si candida io la voto come presidente, è una figura femminile di ispirazione e conforto"
"Dal mercato internazionale, soprattutto degli Stati Uniti, sto ricevendo delle proposte sensazionali e sarebbe assurdo lasciarmele scappare. Però mi piacerebbe fare un film in Italia, quando mi arriverà un progetto lo valuterò con amore". A parlare all'Adnkronos è Sabrina Impacciatore, in occasione della presentazione del film 'G20', dal 10 aprile su Prime Video con la regia di Patricia Riggen. L'attrice romana sta vivendo un momento d'oro all'estero: 'tutti pazzi per Sabrina', per parafrasare il titolo del celebre film con Cameron Diaz, da quando è apparsa nella fortunata serie 'The White Lotus'. Prossimamente arriverà sul piccolo schermo in una nuova serie nata dall'universo di 'The Office', in cui sarà protagonista al fianco di Domhnall Gleeson. E non solo. Sarà anche sul grande schermo nel film 'In the Hand of Dante' di Julian Schnabel al fianco di Oscar Isaac, Gerard Butler e Gal Gadot (al cinema nei panni della Regina Cattiva in 'Biancaneve'). Mentre Martin Scorsese figura tra i produttori esecutivi. "Non scomparirò dall'Italia, perché sono progetti che verranno diffusi anche lì, proprio come 'G20'", dice Impacciatore.
Nel film interpreta la presidente del Fondo monetario internazionale Elena Romano affiancando la premio Oscar Viola Davis, qui nei panni della presidente degli Stati Uniti Danielle Sutton. "Non mi sono ispirata a nessun personaggio della politica internazionale o nazionale, ma alle donne di potere in qualsiasi campo. Ho studiato la loro postura, il linguaggio del corpo e il modo in cui stringono la mano", ma anche "la loro postura rigida. Ho lavorato sul controllo per renderla sicura di sé e anche fredda". Un aspetto "che mi ha aiutato a farle perdere poi il controllo, durante il racconto, per mostrare la sua parte più vulnerabile, che però poi la porta a raggiungere il vero potere che è quello di aver superato delle prove, di aver messo in atto il coraggio, di essere stata di supporto e d'aiuto alla presidente degli Stati Uniti d'America", che nella storia diventa il bersaglio numero uno, quando il vertice del G20 viene messo sotto assedio.
Dopo essere riuscita a sfuggire alla cattura da parte degli aggressori,la presidente di Davis deve ingannare il nemico per proteggere la sua famiglia, difendere il suo Paese e pensare alla salvaguardia dei leader mondiali in una emozionante corsa contro il tempo. "Se lei si candida come presidente io la voto sicuro, le direi 'fai di me quello che vuoi, mi fido", ammette Impacciatore, innamoratissima di Davis: "Per me rappresenta non solo una donna di grande ispirazione e conforto. Ma anche il coraggio, l'intelligenza, la forza, l'istinto di protezione e il senso materno. È come se lei rappresentasse tutto il ventaglio della femminilità. E il vero femminile è una figura di grande potere". di Lucrezia Leombruni