Il cantante e attore racconta all'Adnkronos il futuro del gruppo, dopo la morte dell'autore e manager Matteo Romagnoli
"Dobbiamo capire come vivere e se si può scrivere dopo Matteo, la nostra è tutta una 'casa' da ricostruire". Lodo Guenzi all'Adnkronos racconta il futuro del gruppo Lo Stato Sociale, dopo la morte dell'autore e manager Matteo Romagnoli, che nel 2008 ha fondato l'etichetta discografica Garrincha Dischi. Di una cosa però è certo: "Non ho mai pensato a una carriera da solista". E sul possibile ritorno a Sanremo "non ti so dare una risposta, io e il resto del gruppo (Alberto Cazzola, Alberto Guidetti, Enrico Roberto e Francesco Draicchio, ndr) abbiamo cinque teste diverse, il festival è ancora un pensiero troppo lontano".
Nel frattempo, Lodo Guenzi torna oggi al cinema. E lo fa per il sequel di 'Est - Dittatura Last Minute', dal titolo 'Tornando a Est', il road movie di Antonio Pisu che segue le avventure di tre ragazzi, Rice (Guenzi), Pago (Matteo Gatta) e Bibi (Jacopo Costantini) tra nostalgia, risate e un lungo viaggio alla scoperta di sé e del mondo. "Oggi i ragazzi dovrebbero annoiarsi di meno e cadere in zone di 'sconfort'. Ma c'è sicuramente pigrizia, che può essere un volto della paura verso qualcosa di diverso, non si tratta solo di razzismo, xenofobia o un senso di superiorità della civiltà a cui si appartiene rispetto a qualsiasi altro tipo di civiltà", ma "questo eterno temporeggiare è anche dato dalla realtà virtuale che anestetizza la spinta verso la scoperta e l'avventura", riflette Guenzi nell'intervista all'Adnkronos.
'Tornando a Est', dalle tinte spy, parte due anni dopo l’avventuroso viaggio in Romania che i tre protagonisti hanno vissuto nel primo film. Ora hanno messo la testa quasi a posto e vivono nella provinciale e tranquilla città di Cesena. Ma da qualche mese Bibi ha una corrispondenza con una ragazza bulgara, e così propone ai suoi amici di partire per andarla a trovare. Gli imprevisti sono però dietro l’angolo: scambiati per spie internazionali, i tre si trovano al centro di un intrigo che coinvolge la ragazza stessa, un gruppo di malavitosi italiani e una pericolosissima gang di Sofia. E anche i servizi segreti li tengono d’occhio.
Cantante - Lodo è membro della band Lo Stato Sociale - e attore con una carriera non solo nel cinema ma anche a teatro. "Non uso i film come mio atto politico, perché non sfrutto l'occasione di un film per dire quello che io penso nella vita. Le mie scelte si basano su ciò che reputo interessante e significativo", ma soprattutto "perché ho voglia di rapportarmi con le parole di qualcun altro, che sia su un palcoscenico o sullo schermo. Mi permette di aggiungere un mio punto di vista sulle cose". Per l'attore "siamo in una fase storica di estrema mitomania e vittimismo, questo è un momento in cui bisognerebbe parlare un po' meno di se stessi, mettersi un po' meno al centro del mondo. Forse ascoltare le parole degli altri e interpretarle è un buon antidoto per non cadere in questi due estremi", conclude.(di Lucrezia Leombruni)