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Caitriona Balfe al cinema con 'Operazione Vendetta': "È una nuova era delle donne non solo in spy story"

Dal 10 aprile nelle sale una storia tra giustizia e vendetta con Rami Malek e Laurence Fishburne

Caitriona Balfe
Caitriona Balfe
09 aprile 2025 | 13.31
LETTURA: 3 minuti

"Sono stati fatti degli enormi passi avanti nel modo in cui vengono scritti i personaggi femminili, non solo nei film di spionaggio. In questo film, per esempio, hanno ruoli di primo piano in tutta la loro tridimensionalità". A dirlo all’Adnkronos è Caitriona Balfe, che arriva al cinema dal 10 aprile con 'Operazione Vendetta' (distribuito da The Walt Disney Company Italia) con la regia di James Hawes. Basato sull’omonimo romanzo del 1981 di Robert Littell, il nuovo film 20th Century Studios segue Charlie Heller, interpretato dal premio Oscar per 'Bohemian Rhapsody' Rami Malek, un brillante e introverso crittografo della Cia la cui vita viene sconvolta quando sua moglie (Rachel Brosnahan, star della serie 'La fantastica signora Maisel') viene uccisa in un attacco terroristico a Londra. Quando i suoi supervisori si rifiutano di agire, l'uomo prende in mano la situazione e si imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare i responsabili e vendicare la moglie. Ad aiutare Heller a farsi giustizia con il suo talento nell’informatica c’è Inquiline, interpretata da Balfe, una vedova di un altro agente.

Un ruolo inedito per l’attrice dublinese: è conosciuta, infatti, per essere il volto dell’infermiere della Seconda Guerra Mondiale, Claire Fraser, nella serie tv 'Outlander'. "Mi piace pensare che in me ci siano sfumature di entrambi i personaggi. Claire è una donna molto intraprendente. Mentre Inquiline è chiusa in sé stessa perché ha affrontato molte perdite. È come se si fosse ritirata dal mondo", spiega Balfe, che aggiunge: "Possiamo riconoscerci in entrambe in momenti diversi della nostra vita". Per l’attrice 'Operazione Vendetta' riflette sulla realtà: "Ci sono molti elementi che coincidono con il nostro presente, i produttori e il regista si sono confrontati con veri agenti della Cia in carico e in pensione. Ma in realtà – prosegue Balfe - non so dove inizino e finiscano i confini tra realtà e finzione. Credo che in un mondo in cui la politica e le nostre istituzioni sembrano essere cambiate e stravolte, è interessante osservarle attraverso una lente di finzione per poter esaminare quello che sta accadendo nella realtà". A partire "dal confine sfocato tra giustizia e realtà, come raccontiamo nel film, questo è uno degli aspetti che più mi ha colpito. Penso che, spesso, pensiamo di cercare la giustizia, ma la verità è che quello che facciamo è vendicarci. Non credo che la vendetta porti a una risoluzione o alla pace. In una scena del film, infatti, Inquiline chiede ad Heller 'è con questo che dovresti affogare il tuo dolore?'. Oggi si fa molta confusione su questo".

Se Balfe fosse una spia "non vorrei sapere qualcosa in più sul lato oscuro del mondo perché mi sembra di saperne già troppo. Quello che penso è che dovremmo guardare al mondo nel suo complesso e trovare il modo di mantenere il dibattito pubblico accesso, aiutarci a vicenda. Ormai siamo tutti così interconnessi". E "non si tratta solo di accumulare risorse per un gruppo di persone rispetto a un altro, ma di capire come aiutare il Pianeta a sopravvivere tutti insieme", conclude. di Lucrezia Leombruni

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