
L’attrice ospite dell’Adnkronos racconta 'Sei personaggi in cerca d’autore', in scena al Teatro Argentina di Roma, in cui interpreta La Figliastra
Ricci, tantissimi. Due occhi grandi pieni di sogni, curiosità e fame. E tanta disciplina. È l'attrice Giordana Faggiano, giovanissima ma con tante esperienze alle spalle. Ha lavorato al cinema con Roberto Andò, Donato Carrisi, Roan Johnson, Maria Sole Tognazzi, Luca Ribuoli e in teatro con Valerio Binasco. Il suo sogno? "Aspetto che mi chiami Marco Bellocchio per un film o una serie", dice Giordana, ospite del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos. "Avevo quasi ottenuto una parte nella sua serie 'Portobello' (che racconta la vicenda del conduttore tv Enzo Tortora, ndr), poi la cosa è sfumata", racconta Giordana, che vorrebbe "vederlo seduto in platea al Teatro Argentina", dove è in scena nei panni della Figliastra in 'Sei personaggi in cerca d'autore' di Pirandello con la regia di Valerio Binasco. Un personaggio che l'interprete aveva portato qualche tempo prima sul grande schermo ne 'La stranezza' di Roberto Andò.
Al cinema ci sono visibilità e cachet più alti "ma il teatro non lo abbandono", dice l'attrice. "La lezione più grande che mi ha dato è sporcarsi le mani, il palcoscenico è diverso da un set in cui è tutelata la figura dell'attore. Al teatro devi imparare a farlo da sola perché tutte le sere fai sempre lo stesso spettacolo e devi rinnovarti, se stai male hai una responsabilità nei confronti della compagnia. Mi è capitato di fare lo spettacolo con la febbre a 40. Si tratta di responsabilità e disciplina". Oggi "è scomparsa la figura del talent scout che va nei teatri a cercare il volto giusto. Si cerca altro, il talento è in secondo piano", riflette Faggiano.
Per l'attrice, l'intervista è anche l'occasione per riflettere sul ruolo delle donne nel cinema. "Ci sono ancora troppi pochi ruoli complessi, mi vengono in mente i personaggi della serie 'Euphoria' (con Zendaya, ndr) ma anche una figura iconica come quella di Anna Magnani". Senza dimenticare "la tendenza ad affidare le storie sempre a protagonisti maschili. Io spero che dopo 'L'arte della gioia' (la serie Sky di Valeria Golino, ndr) e il film 'C'è ancora domani' di Paola Cortellesi cambino le cose. Un po' stanno cambiando, ma c'è ancora tanta strada da fare".(di Lucrezia Leombruni e Loredana Errico)