L'étoile internazionale e direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma: "Un luogo di grande forza legato anche a uno dei balletti a cui sono più affezionata, 'Notre -Dame de Paris' di Roland Petit'
"Spero che la rinascita della Cattedrale di Notre -Dame sia un segno di speranza per il mondo intero. Troppe guerre, troppi conflitti: è quello che ogni mattina ascolto in tv. Come diceva Martha Graham, il futuro dell'umanità è nella condivisione degli obiettivi, legati soprattutto alla pace, alla fratellanza, alla solidarietà". E' quanto dichiara l'étoile internazionale e direttrice del corpo di ballo e della scuola del Teatro dell'Opera di Roma, Eleonora Abbagnato, 'stella' dell'Opéra di Parigi dal 2013 al 2021, commentando con l'Adnkronos l'apertura, dopo cinque anni di restauri, della Cattedrale di Notre-Dame nella capitale francese.
"Un luogo per me sacro - aggiunge - di grande forza, di profonda spiritualità. Un luogo simbolo della città e della sua identità. Accanto alla Tour Eiffel edificio imprescindibile. Quando vengono a Parigi i miei amici, soprattutto se non hanno mai visitato la città, sono i monumenti che andiamo a visitare sempre insieme". La Basilica di Notre -Dame è anche legata ad uno dei capolavori della letteratura coreografica del '900, 'Notre -Dame de Paris', creata da Roland Petit, e di cui ricorrono nel 2025 sessanta anni dal debutto. "Uno dei balletti ai quali sono più legata - prosegue l'étoile internazionale-. Ero a Parigi nel corpo di ballo di Palais Garnier il grande maestro francese mi vide e si ricordò che avevamo lavorato insieme nella 'Bella Addormentata, avevo solo 12 anni, ero Aurora bambina. Mi chiamava 'ma petite italienne', mi affidò il ruolo della protagonista, Esmeralda. Ricordo che qualche giorno prima di cominciare le prove - prosegue- ritornai a visitare Notre-Dame per captare e fare mia quell'energia intensa e fantastica che sprigiona la cattedrale, ma anche i suoi misteri. Sembra di sentirlo il povero e innamorato Quasimodo".
Eleonora Abbagnato ritorna a parlare dell'incendio che si sprigionò nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2019. "Ricordo quel giorno, mi trovavo nella capitale francese - racconta ancora - Per tutti noi fu uno vero e proprio shock, immagini di un film che non avremmo mai voluto vedere. Pensavamo che una devastazione simile non sarebbe mai accaduta, Notre-Dame rimane per me un luogo inviolabile. Domani assisteremo alla sua rinascita", conclude.