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Pa, le proposte di Anief sulla riforma Bongiorno

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10 aprile 2019 | 11.48
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"Il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, ha illustrato in XI commissione del Senato le 16 richieste di modifica al disegno di legge AS-1122 che andrà a riformare il funzionamento della pubblica amministrazione formulate da Anief per il personale della scuola in merito a reclutamento, organici, merito, stipendi, mobilità, congedi, sanzioni disciplinari, contrattazione integrativa, relazioni sindacali". E' quanto si legge in una nota del sindacato della scuola. "La maggiore produttività di un’amministrazione passa per il rispetto della Costituzione e del diritto dell’Unione europea, altrimenti la via giudiziaria non potrà che ampliarsi", ha spiegato Pacifico.

Le richieste del sindacato, continua la nota, "riguardano l’assunzione dei precari di lungo corso, l’addio al finto organico di fatto, l’istituzione della vice-dirigenza e di una vera indennità di vacanza contrattuale, le modifiche alle norme che discriminano i precari e bloccano la mobilità del personale, l’apertura della contrattazione integrativa anche ai sindacati rappresentativi non sottoscrittori degli accordi, la prevalenza del contratto nel rapporto di lavoro, la cancellazione degli eccessi sui controlli del personale".

"Nell’esaminare il testo del ddl voluto dalla ministra Giulia Bongiorno, attraverso il quale si intendono modificare -prosegue la nota del sindacato- le norme che regolano l’accesso, il merito, la mobilità, la contrattazione e la dirigenza del pubblico impiego, Marcello Pacifico ha illustrato le ragioni delle diverse proposte emendative che vanno a superare i bug del decreto legislativo n. 165/2001 sull’accesso del pubblico impiego e sulla contrattazione modificati con gli articoli 4-10 e 11 del decreto legislativo n. 75/2017".

Il leader dell’organizzazione sindacale autonoma si è soffermato, prosegue, "in particolare, sul problema irrisolto della stabilizzazione del personale non dirigenziale che anche dopo avere superato la soglia dei 36 mesi di supplenze, anche non continuative, continua a rimanere precario".

"L’emendamento -ha spiegato Pacifico- intende rispondere a un contenzioso presso le corti nazionali e sovranazionali sull’abuso dei contratti a termine e sulla violazione del diritto dell’unione rispetto all’applicazione della direttiva n. 70/99 Ue nel pubblico impiego come recepita dal decreto legislativo n. 368/2001, nel rispetto della recente sentenza del 25 ottobre 2018 della Corte di giustizia europea della causa C- 331/17 Sciotto sul personale assunto nelle formazioni liriche-sinfoniche".

Si tratta, quindi, di una norma che favorirebbe, ha detto, "l’accesso nei ruoli del personale precario già in servizio presso la pubblica amministrazione con contratti a tempo determinato, nei posti già riservati al personale assunto a tempo indeterminato (d.lgs. 150/09) o comunque in assenza di personale interno, come già predisposto dall’art. 4, comma 6 della legge 101/2013".

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