Da oggi, 1 marzo, misure e restrizioni più leggere. Via alle riaperture
Sardegna zona bianca da oggi, 1 marzo, con nuove regole per ristoranti, bar, coprifuoco. La regione è la prima a entrare nella fascia con misure e restrizioni più soft, grazie ai risultati ottenuti nel contrasto alla diffusione del coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 77 casi di coronavirus e altri 5 morti. I tamponi sono stati 2.510 per un totale di 761.789 test. In tutto nell'isola i positivi sono stati 41.191. Il tasso di positività è del 3%.
"La riapertura sarà graduale", ha spiegato il governatore Christian Solinas. Cosa cambierà? "Fin da subito ci sarà la riapertura delle attività di ristorazione con la possibilità di apertura serale fino alle 23, i bar fino alle 21, riapertura nei fine settimana dei centri commerciali. Stiamo studiando uno slittamento del coprifuoco con la limitazione al solo stazionamento e alla sosta presso piazza, lungomare, in modo che si possa circolare liberamente", le parole di Solinas, dal sito della regione, prima della firma dell'ordinanza.
Il raggiungimento della zona bianca "è un grande risultato in questa battaglia col virus, dobbiamo sentire la responsabilità di mantenere questo risultato e non dobbiamo abbassare la guardia". Alle prime riaperture, potranno seguirne altre se la curva dei contagi rimarrà sotto controllo. "Se nel corso della prima settimana di allentamento vedremo indicatori con segno positivo procederemo con la riapertura di palestre, piscine e scuole di danza, fino al ritorno alla tanto agognata nuova normalità", ha spiegato Solinas. Il presidente della Regione ha quindi chiesto al premier Mario Draghi "un impegno straordinario per poter avviare una grande campagna vaccinale immediata che porti, nell'arco dei prossimi 30-40 giorni, a poter vaccinare tutta la popolazione sarda". "La Sardegna è la prima regione del Paese ad aver raggiunto la zona bianca, può diventare un laboratorio, un modello per tutta Italia, visto anche il ridotto numero della popolazione", ha aggiunto
Il governatore sardo conferma la volontà di prevedere da subito un sistema di controlli per l'accesso nell'Isola. "Il modello proposto un anno fa - ricorda - oggi è diventato una linea di tendenza internazionale, che anche l'Ue sta perseguendo. E' necessario che oggi, che abbiamo conquistato la zona bianca, ci sia un sistema di controllo degli accessi nei porti e negli aeroporti, che certifichi che chi arriva non porti con sé il virus. Quindi, serve una certificazione del test o l'esecuzione di un test rapido una volta giunti in Sardegna".