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Trapianti, cardiochirurgo Gerosa: "A Padova primo al mondo totalmente a cuore battente"

"Organo più performante perché evitiamo i danni dovuti da ogni stop and go"

Trapianti, cardiochirurgo Gerosa:
11 dicembre 2024 | 17.19
LETTURA: 2 minuti

A Padova "è stato eseguito per la prima volta al mondo un trapianto totalmente a cuore battente". Gino Gerosa, direttore Uoc Cardiochirurgia Azienda-Ospedale Università Padova, spiega all'Adnkronos Salute l'intervento che garantisce un "organo più performante ed efficace perché evitiamo i danni dovuti a ogni 'stop and go' previsto finora".

A 57 anni esatti dal primo trapianto di cuore, eseguito da Christian Barnard nel dicembre 1967 a Città del Capo, in Sudafrica, nella città del Santo, dove nel 1985 è stato effettuato il primo trapianto di cuore in Italia, si riscrive la storia. "Abbiamo prelevato da un donatore, a cuore fermo, l'organo, che è stato fatto ripartire e non è più stato fermato - illustra Gerosa - Dal prelievo, al trasporto, fino all'impianto, tutto è stato fatto senza che mai il cuore smettesse di battere. Il cuore battente del donatore ha poi sostituito quello pulsante del ricevente. Fino ad adesso - chiarisce il professore - il cuore veniva fermato per il prelievo e nuovamente per il trapianto, nel caso si fosse utilizzata anche la macchina per la perfusione ex vivo per il trasporto. L'organo veniva quindi fermato, inserito all'interno della macchina per la perfusione ex vivo, dove ripartiva e tornava a essere battente. Poi, prima del trapianto, veniva nuovamente fermato e fatto ripartire a trapianto ultimato". Ma "ogni volta che il cuore si ferma - sottolinea Gerosa - c'è un danno dell'organo".

Tanti i vantaggi di questa tecnica che, sottolinea lo specialista, "potrà essere applicata con sicurezza anche da altri gruppi cardiochirurgici al mondo. Innanzitutto migliora i risultati del trapianto cardiaco - rimarca Gerosa - perché si evita il danno da ischemia/riperfusione, cioè il danno cellulare, sia al momento del prelievo che all'impianto dell'organo, nel caso venga fermato, garantendo quindi una migliore ripresa della funzionalità cardiaca. A questo segue una migliore performance cardiaca che equivale a migliorare l'outcome post-operatorio, con un più rapido recupero e dimissioni dall'ospedale. Ora - conclude - applicheremo questa tecnica a tutti i nostri trapianti da donatore a cuore fermo", altro primato mondiale messo a segno sempre a Padova, da Gerosa, a maggio 2023.

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