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Coronavirus. Mascherine al punto nascita, il dono di Sofia neomamma cinese

Milano. La 28enne si è presentata all'Humanitas San Pio X dove ha dato alla luce la figlia Ambra con un pacco di mille mascherine per il reparto. Le ostetriche: "Ci siamo commosse"

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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20 marzo 2020 | 17.05
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Ambra è nata "con la camicia", ancora avvolta nel suo sacco amniotico. Capita di rado e in molte culture è considerato segno di fortuna e felicità. E' nata a Milano il 16 marzo 2020, in una metropoli 'sospesa', con gli ospedali sotto stress per l'emergenza Covid-19. Protetti dall'ambiente ovattato del punto nascita, i genitori hanno voluto condividere un po' della speranza che accompagna una nuova vita venuta al mondo.

"Cosa può servire - si è chiesta la giovane mamma di origine cinese - alle persone che mi hanno assistito, alle altre mamme che come me vivono il momento del parto" in un mondo ormai surreale? La scelta di Sofia, 28 anni, è stata di donare qualcosa che potesse proteggere dal nemico coronavirus: mille mascherine. Per l'ospedale Humanitas San Pio X. Un dono prezioso in tempi in cui i dispositivi di protezione non bastano più. Solo di mascherine, secondo i calcoli della regione, ne servono almeno 300 mila al giorno per gli operatori in prima linea contro il virus.

La storia di Sofia e Ambra, piccola luce nelle cronache buie di questi giorni, è la storia di due doni, "uno della natura e l'altro nato dalla solidarietà umana, che hanno commosso tutto il punto nascita", raccontano dall'ospedale all'AdnKronos Salute. "Tutta la mia famiglia, di origine cinese, è molto vicina all'Italia in questo momento di estrema difficoltà ed emergenza che stiamo vivendo - assicura Sofia - specie a tutti i medici e gli infermieri per il loro prezioso lavoro".

"Mio papà - racconta la neomamma, che è appena rientrata a casa, dopo il parto - è a capo di un'associazione italo-cinese, che in queste settimane di emergenza nazionale per la diffusione del nuovo coronavirus sta donando agli ospedali italiani mascherine chirurgiche certificate. Quando mi ha chiesto di scegliere un ospedale a cui avrei voluto fare la mia donazione, non ho avuto dubbi". Sofia ha pensato al punto nascita, "a tutti gli specialisti e alle altre mamme che avrebbero potuto averne bisogno".

Così domenica 15 marzo, poco prima del ricovero per il lieto evento, Sofia si è presentata con lo scatolone al seguito. La giovane conosce bene il reparto perché qui è nato anche il suo primo figlio, 2 anni fa. Ora, in tempi di emergenza coronavirus, all'apprensione per il momento delicato del parto si aggiunge un'ansia in più. Sofia, però, dice di essersi sentita tranquillizzata dalle misure precauzionali messe in campo. Misure rigide che impongono anche qualche piccolo sacrificio, fra 'check point' per misurare la febbre, mascherine e papà fuori dalla sala parto.

Il dono di Sofia ha "un valore ancora più grande per questo", assicurano dalla struttura. "Per i primi minuti non abbiamo capito più nulla", raccontano le ostetriche. L'emozione ha preso il sopravvento di fronte alle mascherine portate dalla neomamma. "Ci siamo subito commosse". "E' stato un gesto bellissimo, ancora di più perché inaspettato", commenta Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e ginecologia. "Abbiamo deciso di offrire le mascherine principalmente in dotazione alle pazienti che non ce le hanno. Ne facciamo tesoro", assicura lo specialista.

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