
"Sappiamo che il 30% delle portatrici ha dei livelli di fattore ottavo o nono più bassi del normale” e di questo 30%, “il 10-15% ha manifestazioni emorragiche”. Pertanto, il progetto di Aice - Associazione italiana centri emofilia consiste in “una rivalutazione di tutte le portatrici: caratterizzarle in maniera adeguata e trasformare la donna da portatrice a donna affetta da emofilia, nel caso in cui i livelli siano analoghi a quelli del maschio emofilico”. Così, Silvia Linari, dirigente medico Sod Malattie Emorragiche e Coagulative Aou Careggi a “Le MEC malattie emorragiche congenite nelle donne: una condizione di rarità e fragilità. Diagnosi e terapie” il convegno promosso nella XXI Giornata mondiale dell'emofilia che si celebra in tutto il mondo il 17 aprile.