
"La chirurgia robotica è la scelta migliore per trattare il cancro al rene in fase iniziale, e conservare il rene per masse fino a 7 cm allunga la vita del paziente rispetto a una chirurgia radicale. La tecnica da utilizzare in questi casi è la chirurgia mininvasiva robotica, che rispetto alla laparoscopia, altra tecnica mininvasiva, ha dei vantaggi in termini di precisione del movimento chirurgico e di ingradimento dell'immagine. Inoltre, rappresenta la prima interfaccia tecnologica tra la mano del chirurgo e il paziente. Immaginate come questa interfaccia possa essere implementata in futuro con la miniaturizzazione e con nuove tecnologie per rendere l'atto chirurgico ancora più efficace". Lo ha detto Andrea Minervini, professore ordinario di Urologia presso il Dipartimento di Medicina e Clinica Università degli Studi di Firenze e direttore della Sod di Urologia e Andrologia presso l'azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, intervenendo - a Roma - all'evento dedicato all'edizione 2025 della campagna 'Fianco a fianco. Uniti contro il carcinoma renale', promossa da Msd con il patrocinio della Società italiana di urologia (Siu) e dell'associazione di pazienti Anture