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Costretta a portare il velo e picchiata, denunciati madre e nonno di una 14enne

E' successo a Reggio Emilia. La ragazzina vessata fin da quando aveva 10 anni per impedirle di 'occidentalizzarsi'. Divieto di avvicinamento per due pakistani

Donna con velo - Fotogramma
Donna con velo - Fotogramma
12 aprile 2025 | 09.43
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Le avevano imposto di indossare il velo fin dall'età di 10 anni, impedendole di avere amici e vietandole di studiare. Una madre e un nonno sono ora indagati per aver sottoposto una 14enne a ripetute e gravi vessazioni fisiche e psicologiche.

Niente liceo e tv, divieto di abiti occidentali: le violenze, le vessazioni, le minacce

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Campagnola Emilia, coordinate dalla Procura di Reggio Emilia, la minore sarebbe stata sistematicamente colpita dalla madre, anche con il manico di scopa, su istigazione del nonno. Alla giovane veniva imposto lo svolgimento dei principali lavori domestici ed era privata del telefono cellulare per impedirle di comunicare l’accaduto all’esterno. Era inoltre frequentemente insultata con epiteti denigratori e sottoposta a rigide restrizioni: fin dall’età di 10 anni, le sarebbe stato imposto l’uso del velo, vietato di proseguire gli studi e di iscriversi alle scuole superiori, di avere amicizie maschili, di guardare la televisione, di indossare abiti occidentali e di praticare qualsiasi attività sportiva. La vittima, infine, sarebbe stata più volte minacciata di essere riportata “per sempre” in Pakistan, nel tentativo di isolarla completamente dal contesto sociale in cui viveva.

La denuncia e il divieto di avvicinamento

La Procura di Reggio Emilia, diretta da Gaetano Paci, condividendo le risultanze investigative dei carabinieri, supportate anche dalle segnalazioni delle insegnanti della vittima, ha immediatamente richiesto ed ottenuto dal gip l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della madre e del nonno, due pakistani di 38 e 70 anni, residenti in un comune della bassa reggiana. Per i due è stato disposto, oltre al divieto di comunicare con la vittima con qualsiasi mezzo, il braccialetto elettronico e l'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Le confidenze a compagni e insegnanti, la paura di nozze forzate

A far scattare le segnalazioni ai carabinieri sono state le confidenze fatte dalla 14enne ai compagni di classe e ad alcuni insegnanti ai quali ha riferito di essere spesso picchiata in casa, e che la madre e il nonno le avrebbero impedito, una volta terminata la terza media, di proseguire gli studi. La ragazza temeva anche di essere riportata in Pakistan per essere costretta a un matrimonio o fidanzamento forzato.

Il nonno in tv: "Donne non possono uscire sole"

In una intervista a una trasmissione tv affermava che le donne non possono uscire da sole e che lui, il nonno, a quelle della sua famiglia glielo impediva. C’è anche questo video tra le prove acquisite ed evidenziate dal gip di Reggio Emilia nell’ordinanza di misura cautelare con cui è stato disposto il divieto di avvicinamento nei confronti dei due pakistani.

Il racconto della vittima è stato avvalorato dall’intervista fatta dal nonno a un’emittente nazionale durante il tema di approfondimento ‘Islam violento gli orrori nascosti delle donne’ nel corso del quale l’uomo con convinzione affermava che, a suo avviso, le donne non potevano uscire da sole e a quelle della sua famiglia era impedito.

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