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Arpaia (UniNa): "Ai e smartphone per monitorare evoluzione sclerosi multipla"

Nel ritirare il premio Merck per innovazione digitale in neurologia: "Dietro a questo risultato il lavoro di un gruppo"

Pasquale Arpaia, direttore del Centro interdipartimentale per le nuove tecnologie in sanità dell'università degli Studi Federico II di Napoli
Pasquale Arpaia, direttore del Centro interdipartimentale per le nuove tecnologie in sanità dell'università degli Studi Federico II di Napoli
11 novembre 2024 | 16.20
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"Sono grato alla Merck per questo riconoscimento e tengo a precisare che io ritiro il premio come direttore, ma rappresento l'Istituto e, dunque, dietro a questo risultato c'è il lavoro di un gruppo". Lo afferma Pasquale Arpaia, direttore del Centro interdipartimentale per le nuove tecnologie in sanità dell'università degli Studi Federico II di Napoli, premiato alla sesta edizione del Premio innovazione digitale in neurologia di Merck, per un sistema che usa "l'intelligenza artificiale nello smartphone" per scovare i "sintomi silenti della sclerosi multipla". Consegnato in occasione del 54° Congresso della Società italiana di neurologia (Sin), in corso a Roma fino a domani, il riconoscimento è riservato alle soluzioni in grado di prevenire e monitorare i sintomi silenti della sclerosi multipla attraverso la digital technology.

Come spiega l'esperto, "il progetto nasce dalla volontà di trovare una soluzione al problema ben noto dei sintomi silenti. Purtroppo la sclerosi multipla è una malattia che si insinua nel quotidiano in maniera subdola e, all'inizio, i pazienti non riescono a rendersi conto del fatto che insorgono questi sintomi e delle difficoltà. L'idea che ci è venuta è semplice: avere uno strumento diagnostico, basato sul quotidiano, che consenta al paziente, senza troppa noia, di fornire dei dati utili al terapeuta. Abbiamo così pensato al cellulare".

Lo smartphone è ormai un oggetto profondamente e intimamente connesso alla nostra vita personale e spesso viene demonizzato, "ma noi, come ricercatori - argomenta Arpaia - lo abbiamo visto come un'opportunità. Senza il bisogno di App dedicate, che annoiano il paziente, possiamo, grazie all'intelligenza artificiale, rilevare le sue difficoltà attraverso l'analisi dell'utilizzo quotidiano dello smartphone: il paziente che ha questi sintomi silenti ha difficoltà, si inceppa, ha problemi con la digitazione dei messaggi. L'intelligenza artificiale all'interno del cellulare si rende conto di questi problemi e fornisce un supporto utile al medico".

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