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Ucraina-Russia, giornalisti Tg1 Battistini e Traini rientrano in Italia: la decisione della Rai

Roberto Sergio: "Ritenuto, esclusivamente per garantire sicurezza e tutela personale, di farli rientrare temporaneamente in Italia". Stasera al Tg1 Stefania Battistini racconta il 'dietro le quinte' del reportage a Kursk

Stefania Battistini e Simone Traini
Stefania Battistini e Simone Traini
17 agosto 2024 | 15.25
LETTURA: 2 minuti

La Rai "ha ritenuto, esclusivamente per garantire sicurezza e tutela personale, di far rientrare, temporaneamente in Italia, la giornalista Stefania Battistini e l’operatore Simone Traini". Lo ha annunciato l'amministratore delegato, Roberto Sergio, dopo le minacce di ritorsioni e di azioni penali avanzate dalla Russia a carico dei giornalisti.

L'Fsb in Russia ha reso noto di aver aperto un procedimento penale contro i due giornalisti della Rai con l'accusa di "aver attraversato illegalmente il confine" con la Russia ed effettuato riprese video a Sudzha, nella regione di Kursk. In un comunicato citato da Ria Novosti, l'Fsb menziona il terzo paragrafo dell'articolo 322 del codice penale russo.

"Una decisione procedurale sarà presa in funzione dell'esito della verifica", avviata, si aggiunge.

Ieri il canale Baza aveva anticipato la possibile apertura di un procedimento penale a carico dei due giornalisti del Tg1 autori di un reportage dalla regione russa di Kursk dove questo mese ha preso il via una incursione delle forze ucraine. Sarebbe coinvolto nel procedimento anche il giornalista di Cnn Nick Paton Walsh.

La Tass ha scritto che "l'ambasciatore italiana in Russia Cecilia Piccioni è stata convocata presso il Ministero degli Esteri russo a causa dell'ingresso illegale di giornalisti della Rai nella regione di Kursk per coprire l'attacco dei militanti ucraini".

Al Tg1 Stefania Battistini racconta il 'dietro le quinte' del reportage a Kursk

Questa sera, al Tg1 delle 20, l'inviata Rai Stefania Battistini racconterà il dietro le quinte del reportage realizzato con Simone Traini che si è trasformato in uno scoop mondiale. La prima troupe internazionale ad entrare in territorio russo teatro dell'incursione ucraina. Un reportage - sottolinea la Rai in una nota - che ha rispettato le norme del diritto internazionale sulla figura specifica del corrispondente di guerra e che aveva come solo scopo quello di testimoniare, di vedere con i nostri occhi, di documentare la realtà di un conflitto.

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