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Salvini: "Guerra con Meloni? Su mia telefonata con Vance retroscena inesistenti e surreali"

Il vicepremier e leader della Lega: "È 'Scherzi a parte', non è giornalismo". Tajani: "La politica estera la fanno il premier e il ministro, che danno la linea politica"

Matteo Salvini (Ipa)
Matteo Salvini (Ipa)
22 marzo 2025 | 11.34
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"I giornali di oggi: 'Salvini chiama Vance perché c'è una guerra con la Meloni a chi fa più telefonate negli Stati Uniti'. È 'Scherzi a parte', non è giornalismo. Io sono vicepresidente del Consiglio e chiamo non dico il mio omologo perché è superiore a me per importanza, per parlare di trasporti. Se c'è un piano da mille miliardi di dollari in investimenti sulla rete ferroviaria e stradale americana, io ho il dovere di fare l'interesse nazionale italiano e di proporre ad aziende italiane di cercare di investire sulla rete infrastrutturale americana. E con chi devo parlare? Lasciamo alla libera stampa italiana esperta in retroscena inesistenti e surreali di fare il suo mestiere". Così il vicepremier Matteo Salvini intervenendo alla scuola di formazione della Lega torna sulla telefonata di ieri con il vicepresidente degli Stati Uniti.

Argomento sul quale oggi si è espresso il vicepremier Antonio Tajani, parlando a Palermo. "La politica estera la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Queste sono iniziative, legittime, personali, ma la politica estera la fa il premier e il ministro - ha sottolineato - Sono le posizioni ufficiali del governo. Se qualche ministro poi vuole parlare con esponenti di amministrazioni di vari Paesi è legittimo. La linea politica, lo ripeto, la danno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri del nostro Paese".

Anche oggi non sono mancate le reazioni al colloquio telefonico. “Dietro la telefonata tra Salvini e Vance si nascondono ancora una volta tutte le divisioni tra Meloni e Salvini. È per coprire quelle stesse divisioni che Giorgia Meloni ha fatto quella sparata su Ventotene”, ha detto Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva, ospite di Agorà su Raitre.

“Svilire, come ha fatto la premier, il Manifesto di Ventotene come ‘illiberale’ - ha aggiunto - serviva evidentemente a sollevare un polverone. Ieri, ancora una volta, il vicepremier italiano ha sentito il vicepresidente americano per dire cose diverse rispetto alla presidente del Consiglio. Giocano a chi è più trumpiano e si dimenticano degli interessi dell’Italia. Basta vedere quello che dichiarano sui dazi. Non sono per nulla patrioti".

"La telefonata tra Matteo Salvini e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance dimostra ancora una volta che la guerra tra Salvini e Meloni è in pieno svolgimento - ha dichiarato ieri in una nota Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa verde - Il leader della Lega, bypassando completamente Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, cerca di accreditarsi come interlocutore diretto con Washington e, soprattutto, con Donald Trump, scavalcando i vertici del governo italiano e lanciando un chiaro segnale politico".

"Tajani ha sempre ribadito che la politica estera fosse prerogativa sua e della presidente del Consiglio - ha aggiunto - Ma i fatti lo smentiscono clamorosamente: Salvini si muove in autonomia, mettendo in difficoltà l’intero esecutivo e dimostrando che all'interno della maggioranza regna il caos".

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