"Dissenso pacifico non preoccupa, condanna è per chi impedisce di parlare"
“Fuori Conte dal corteo, vai pure con Salvini che ha rovinato la città, vai con Bucci, Rixi e Toti, vai pure pezzo di m…”. È la frase che un manifestante ha rivolto a Giuseppe Conte, leader M5S, che ha deciso di partecipare al corteo di Genova organizzato da diversi comitati cittadini. Parole accompagnate da un paio di fumogeni e dal coro “fuori Conte dal corteo” ripetuto da un paio di decine di ragazzi in coda alla manifestazione che ha attraversato il capoluogo ligure. La presenza di Conte, in un corteo apolitico, ha sollevato più di un malumore e la distanza - anche fisica - tra i manifestanti e Conte si è ampliata.
“Le manifestazioni di protesta, di dissenso, se espresse in forma pacifica non ci devono preoccupare. Nel nostro Paese voglio un dibattito democratico, vivace, vero, sano”, ha detto Conte a chi gli chiedeva se è preoccupato per le proteste crescenti. “Credo - ha aggiunto a margine del corteo - che sia peggio la rassegnazione, rimanere a casa, isolati, indifferenti. Certo, se la protesta significa impedire agli altri di parlare, di partecipare o addirittura degenera in forma di violenza va condannata fermamente”.
“La decisione di venire in Liguria era stata già presa - ha spiegato - Ho saputo di questa manifestazione spontanea dei comitati, delle associazioni che vogliono la tutela della salute, dell'ambiente che sono le nostre tematiche, ho letto dell'appello alle forze politiche e come forza politica che su questi temi è da tempo impegnata abbiamo partecipato in ascolto della parte sana della popolazione. L'ascolto non è solo di oggi, ma di sempre”.
“Una decina di ragazzi di Potere al popolo volevano impedirci di seguire il corteo, volevano impedirci l'ascolto, ma noi su questi temi - legalità, trasparenza e lotta della corruzione - siamo da sempre a fare battaglia. Veniamo insultati da destra e sinistra, non è un lacrimogeno che ci può impedire di rimanere in ascolto della parte sana della popolazione, delle forze civiche e delle associazioni che dicono con noi basta a questo malcostume e vogliono voltar pagina per rafforzare il sistema sanitario nazionale, la tutela dell'ambiente e i diritti del lavoro”, ha concluso.