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Antimafia, Colosimo: "Vorrei controllo obbligatorio su dirigenti in Comuni sciolti"

La presidente della Commissione Antimafia ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell'Informazione su inchiesta Perugia: "Sentiremo anche chi c'era prima al posto di Striano"

Chiara Colosimo - (Adnkronos)
Chiara Colosimo - (Adnkronos)
03 aprile 2024 | 11.30
LETTURA: 5 minuti

"Vorrei inserire il controllo sull'amministrazione e i ruoli apicali obbligatoriamente sui Comuni sciolti per mafia e su richiesta se qualche Comune ha un dubbio o segnala anomalie". Ad annunciarlo Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell'Informazione, secondo la quale il controllo dovrebbe riguardare, ad esempio, anche "dirigenti, amministratori delegati delle società, direttori generali".

"Riguardo alle infiltrazioni, non possiamo pensare che il problema sia sempre della politica", ha sottolineato Colosimo che vorrebbe inserire nel "codice di autoregolamentazione la possibilità di controllo dell'apparato burocratico delle amministrazioni. Io, ad oggi, controllo i candidati, ma perché la Commissione parlamentare Antimafia non controlla chi ha un ruolo pubblico nei Comuni e nelle partecipate quando ci sono scioglimenti per mafia?".

"Leggiamo le carte delle inchieste e quante volte il tema è, ad esempio, il dirigente dei Lavori pubblici, che resta a prescindere dall'amministrazione, e diventa il legame diretto con chi vuole vincere un appalto? - ha sottolineato - In quasi tutti gli scioglimenti c'è almeno un appartenente all'amministrazione pubblica che ha rapporti e lavora per la criminalità organizzata. Allora sarà il caso che, di pari passo, controlliamo la macchina burocratica e la politica".

Inchiesta Perugia

"L'inchiesta dossieraggio è un'inchiesta delicata sulla quale è giusto che io mantenga il pieno riserbo ma sulla quale è giusto fare piena luce", ha detto poi Colosimo rispondendo a una domanda sull'inchiesta di Perugia e le prossime audizioni in Commissione. A quanto si apprende, tra i sentiti ci sarà anche il vicequestore Giuseppe Puzzo.

"Abbiamo bisogno di ascoltare tutti gli attori protagonisti e non protagonisti, anche le persone che fin qui non sono emerse con un ruolo centrale. Ecco perché, tra le audizioni, non avremo soltanto quelle richieste ma anche alcuni nomi che fin qui sono emersi come ad esempio chi era nel posto di Striano prima di Striano", ha aggiunto.

Europee

"I partiti devono ritrovare un'etica pubblica. E’ necessario che prima del voto delle europee, che si tiene in contemporanea con tante elezioni amministrative, i partiti si ricordino che hanno uno strumento, quello strumento si chiama controllo preventivo: scegliere, prima di presentare le liste, chi candidare, chiedendo alla Commissione parlamentare Antimafia se sono o meno presentabili, è necessario per infondere fiducia a chi deve andare a votare", ha detto ancora Colosimo.

Bari, Emilano e Decaro

"I tempi della Commissione sono complicati perché si devono incastrare con l'Aula e con le disponibilità degli auditi, io credo che il mese di aprile sia quello opportuno, anche se non credo che" il sindaco Antonio Decaro e il governatore Michele Emiliano "saranno le prime persone che sentiremo. L'ufficio di presidenza c'è oggi, quindi il calendario verrà stilato anche in base alle richieste che mi verranno sollecitate", ha detto inoltre la presidente della Commissione Antimafia, precisando che il timing per audire il primo cittadino e il presidente della Regione Puglia è quello del mese corrente.

"L'audizione del sindaco Decaro e del governatore Emiliano sono state richieste e verranno sicuramente calendarizzate, perché io cerco, tranne su questioni tecniche che mi impediscono di convocare alcune persone - ha spiegato Colosimo - di venire incontro alle esigenze di tutti e fare il lavoro più ampio possibile. Quindi sicuramente" Decaro e Emiliano "sono tra le persone che verranno sentite, anche se devo fare una specifica: su Emiliano" l'audizione richiesta "non è attinente all'indagine in sé per sé", perché il nome del governatore "non risulta in nessuna carta, ma è più una questione che attiene la Commissione per via delle dichiarazioni fatte".

Una nuova guerra di mafia a Bari "è un mio sospetto ma è anche quello che emerge dal lavoro degli inquirenti, perché il caso dell'agguato a Capriati non è un caso isolato, ma avviene dopo altre due tentativi di agguato nei giorni precedenti a Pasqua. Da un lato", la situazione nel capoluogo pugliese "vede il ritorno di Capriati, appena uscito di galera, sulle piazze di spaccio, e dall'altro registra come su quelle piazze ci fosse già il clan rivale, quello degli Strisciuglio". Lo afferma la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell'Informazione.

"Questo ovviamente preoccupa - dice ancora Colosimo - perché sappiamo che quando certi equilibri si alterano accadono le cose che abbiamo visto, ma consentitemi anche di dire che per chi fa indagini è un ottimo momento - osserva - perché fin quando le guerre sono sommerse e silenti è più difficile trovare le prove, in questi casi purtroppo è più facile e si può andare avanti più velocemente su alcuni fronti".

Sandokan

"Io sono una prudente ottimista sul caso. Abbiamo visto tanti boss che si sono pentiti e poi quei pentimenti non erano reali e cercavano altro. Credo ci voglia piena fiducia nei magistrati della Dda che stanno valutando le dichiarazioni di Sandokan, ha affermato Colosimo.

"E' ovvio che se fosse ritenuto attendibile e diventasse un collaboratore di giustizia sarebbe una collaborazione di altissimi livelli come nella camorra napoletana non si vedeva da molto tempo - ha continuato - Questo ha dei 'contro' relativi agli anni passati, perché molti reati sono prescritti e molte persone hanno già parlato, ma ha anche un 'pro' fondamentale ossia che il capo in genere sa tre cose fondamentali: dove sono i soldi, la famosa cassaforte; quali sono i rapporti ad alto livello che il clan aveva e infine il fatto che quando parla un boss, insieme a lui, parlano tante persone che potrebbero svelare anche situazioni minori ma con un peso specifico attuale".

I social e i giovani

Su modelli negativi e soldi facili veicolati ai giovani da alcune serie e testi musicali "è necessario intervenire su alcuni messaggi assolutamente problematici sulle nuove generazioni. Io ho già iniziato ad avere colloqui informali con TikTok e le principali piattaforme perché è necessario fermare il mito del boss". Lo ha reso noto la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell'Informazione.

"Noi abbiamo visto centinaia e centinaia, se non migliaia di repliche dell'evasione di Marco Raduano", il cosiddetto boss di Vieste, "con sotto canzoni di autori più o meno noti che esaltavano queste evasioni. Questo non può più succedere. Non è fico chi scappa, non è fico chi delinque, non è fico il criminale, è fico chi invece con il proprio sudore ogni giorno lavora e si guadagna una posizione", conclude Colosimo.

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