L'intervento è "una conseguenza della precedente operazione a cui si era sottoposto che nel 25-30% dei casi può portare allo sviluppo di un laparocele"
Papa Francesco sarà sottoposto in anestesia generale a un intervento chirurgico di laparotomia. Intervento che è "conseguenza della precedente operazione a cui si era sottoposto che nel 25-30% dei casi può portare allo sviluppo di un laparocele, ovvero un'ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale". A fare il punto, sull'operazione a cui si sottoporrà Bergoglio nel pomeriggio al Gemelli, per l'Adnkronos Salute è Marco Scatizzi, presidente dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) che aggiunge: "Quindi è un problema secondario su un paziente già operato e si provvederà con una laparotomia per rimettere dentro le viscere con l'uso di una protesi".
La laparotomia è un'incisione chirurgica per guadagnare l’accesso alla cavità addominale in modo da ispezionare gli organi contenuti nella cavità peritoneale ed eseguire, se necessario, un qualsiasi intervento chirurgico.
"Nel giro massimo di tre giorni si può tornare a casa, ma attenzione purtroppo le recidive sono sempre possibili. Se tutto andrà bene il Papa potrà tornare alle sue attività velocemente anche con l'uso di una panciera per alcuni mesi", sottolinea Scatizzi.