Il chirurgo ortopedico Norberto Confalonieri, già Primario dell’Istituto Ortopedico CTO/ Pini di Milano, discute delle attività sportive più adatte ai pazienti che hanno protesi endoarticolari agli arti inferiori
Milano, 26 Luglio 2022. La stagione estiva risveglia la voglia di rimettersi in forma. Il Prof. Norberto Confalonieri, esperto di caratura internazionale nel campo della ricostruzione compartimentale del ginocchio e dell’anca con protesi mininvasive, offre un quadro chiaro di quali sono le migliori attività per chi ha subito un intervento di protesi articolare.
“È ormai universalmente noto il gran numero di benefici connessi alla pratica costante di un’attività sportiva” - spiega il Prof. Confalonieri. “Ma, d’altra parte, sono stati anche prodotti degli studi scientifici che dimostrano l’aumento dell’incidenza dell’osteoartrosi in atleti a confronto con i sedentari, per cui anche nel paziente protesizzato la ripresa di un’attività sportiva e/o ricreativa costituisce sempre un non trascurabile aspetto prima che un valore aggiunto assoluto”.
Infatti, i pazienti spesso sottostimano i possibili problemi correlati alla sostituzione protesica di una articolazione e sovrastimano le aspettative di recupero.
“Tali aspettative sono causate dagli eccellenti risultati clinici, dal marketing ortopedico, quel marketing diretto ai pazienti che si ciba delle informazioni e della disinformazione disponibili su Internet. È comunque innegabile che gli interventi protesici consentano ai pazienti con patologia degenerativa articolare di incrementare la loro attività fisica”, commenta duramente Norberto Confalonieri.
In effetti, i pazienti con maggiori disabilità, prima dell’intervento, presentano, in linea generale, il grado maggiore di miglioramento. Inoltre, dopo un intervento protesico d’anca e di ginocchio, il lavoro scientifico di Ries ha dimostrato un miglioramento nel fitness cardiologico, misurato come durata dell’esercizio massimo, carico di lavoro e picco di consumo di ossigeno.
Ciò non significa che non ci siano dei rischi connessi alla ripresa di un’attività sportiva, dopo aver subito un impianto protesico, riassumibili in:
● Rischio di incorrere in instabilità articolare;
● Scollamento protesico;
● Usura della componente protesica.
In funzione di questo, esistono tre possibili categorie di attività sportive per i pazienti protesizzati che intendano riavvicinarsi allo sport:
● Raccomandate;
● Sconsigliate;
● Raccomandate solo a soggetti già esperti.
Le attività sportive raccomandate secondo il Prof. Norberto Confalonieri
Ci sono una serie di attività che dovrebbero essere incoraggiate in tutti i pazienti, soprattutto considerando il loro impatto positivo sulla salute e sul benessere generale del paziente stesso.
In linea generale lo sport non è, aprioristicamente, precluso al soggetto portatore di protesi di ginocchio (sia totale ma, ancor più, parziale, “monocompartimentale”). Tuttavia è innegabile che una protesizzazione consenta, solamente, la pratica di alcune e ben determinate attività sportive, tra le quali il Prof. Confalonieri consiglia:
● La bicicletta;
● Il nuoto;
● Il ballo da sala;
● Il tiro con l’arco, il tiro al piattello, il tiro a volo;
● Il walking;
● Il golf;
● Lo sci dolce, non agonistico;
● Il tennis, in doppio.
Come puntualizza il Prof. Confalonieri: “Non solo il paziente deve essere, correttamente, consigliato ed indirizzato, ma, si rivela, di ancor maggior importanza, che egli agisca “cumgranumsalis” e tenti di riprendere l’attività sportiva, solamente, dopo aver affrontato un corretto percorso riabilitativo ed un altrettanto cauto e progressivo percorso di riavvicinamento alla pratica sportiva stessa.”
Quali sono le attività sportive sconsigliate
In quest’ultima categoria ritroviamo sostanzialmente tutti gli sport ad alto impatto e/o “di contrasto” che possono danneggiare le componenti protesiche compromettendone la funzionalità, ricordiamo brevemente tra queste:
● Calcio;
● Rugby;
● Basket;
● Pallavolo;
● Pallamano;
● Alpinismo;
● Lotta;
● Judo;
● Corsa;
● Ginnastica.
Bisogna comunque precisare che, le continue innovazioni in campo protesico, sia a livello dei materiali utilizzati, che delle tecniche chirurgiche adottate, stanno permettendo, ad una sempre più alta percentuale di pazienti protesizzati, la pratica sportiva, ampliando, inoltre, la gamma di attività sportive praticabili.
“Infine, occorre sottolineare che, la letteratura riguardante la pratica sportiva dopo l'intervento di protesizzazione, non è esaustiva, poiché mancano ancora ad oggi studi di alta qualità, con follow-up di lunghezza adeguata e basati su evidenze scientifiche”, conclude Norberto Confalonieri.
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