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Nasce 'Coraggio Italia', nuovo progetto politico di Brugnaro e Toti

Può contare su una pattuglia di 25 deputati: 12 sono di Forza Italia, 4 ex M5S e un leghista, che si sommano agli otto di 'Cambiamo'. Al Senato, invece, si ferma a quota sette

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)
26 maggio 2021 | 18.42
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Nasce 'Coraggio Italia', il progetto politico di Luigi Brugnaro con il coinvolgimento di 'Cambiamo!' di Giovanni Toti. Oggi pomeriggio, infatti, all'Hotel Eden di Roma, apprende l'Adnkronos, è stato costituito con atto notarile un comitato promotore, con dentro il gruppo di parlamentari che fanno capo al sindaco di Venezia e i deputati e senatori 'totiani'. L'organismo lavorerà nell’arco di 60 giorni alla nascita di un "nuovo movimento politico denominato 'Coraggio Italia'.

Coraggio Italia, chi è pronto ad aderire

'Coraggio Italia' può contare su 25 deputati ed è pronto a formalizzare il gruppo parlamentare autonomo alla Camera. Domani mattina è prevista la conferenza stampa per lanciare il progetto politico di stampo moderato del patron di 'Umana' e Giovanni Toti. Nel dettaglio, dei 25 deputati, 12 sono di Forza Italia, 4 ex M5S e un leghista, che si sommano agli otto di 'Cambiamo', visto che due 'totiani', i giovani bergamaschi Stefano Benigni e Alessandro Sorte sono dati in uscita verso Fdi e sarebbero ancora in stand by.

Al Senato, invece, il sindaco di Venezia si ferma a quota sette: i sei di 'Idea-Cambiamo' del Misto (Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Maria Rosaria Rossi, Massimo Berutti, Raffaele Fantetti e Marinella Pacifico) più la new entry, l'azzurro Sandro Biasotti. Ecco i dodici deputati forzisti che hanno detto addio a Silvio Berlusconi: Marco Marin, Stefano Mugnai, Michaela Biancofiore, Matteo Dall'Osso, Maurizio D'Ettore, Guido Germano Pettarin, Cosimo Sibilia, Elisabetta Ripani, Simona Vietina, Fitzgerald Nissoli Fucsia e Maria Teresa Baldini. A quanto apprende l'Adnkronos , avrebbe aderito anche l'azzurro Raffaele Baratto, assente per motivi di salute (ha inviato una delega per farsi rappresentare).

A completare la pattuglia a Montecitorio sono i 'totiani' Daniela Ruffino, Guido Della Frera, Osvaldo Napoli, Giorgio Silli, Manuela Gagliardi e Claudio Pedrazzini, più Gianluca Rospi e Fabiola Bologna di 'Popolo Protagonista'. Sono passati con l'imprenditore veneto quattro del mondo pentastellato (la grillina Martina Parisse e tre ex M5S Fabio Berardini, Carlo De Girolamo e Marco Rizzone) e un solo leghista, Tiziana Piccolo.

Tutti hanno presenziato, davanti al notaio 'convocato' all'Hotel Eden, quartier generale di Brugnaro a Roma, alla firma dell'atto costitutivo. Il simbolo, che verrà ufficializzato domani alla stampa, è un cerchio con il tricolore in alto e al centro la scritta in bianco 'Coraggio Italia' su sfondo fucsia. A quanto apprende l'Adnkronos, oltre a deputati e senatori, hanno aderito al progetto di Brugnaro e Toti altre 12 persone, tra cui il consigliere regionale del Lazio, il 'totiano' Adriano Palozzi e l'ex europarlamentare azzurra Barbara Matera .

Il Comitato promotore ha quattro capi delegazione: Brugnaro, Toti, Marco Marin e Gaetano Quagliariello. Sono previste due commissioni: una per la redazione dello statuto e dell’atto costitutivo, l’altra per la redazione della carta dei valori, del programma e del codice etico. I quattro capi delegazione, che faranno parte di entrambe, nomineranno ciascuno tre membri per ognuna delle tre commissioni (che saranno quindi composte da 16 persone).

I componenti delle commissioni fanno parte di diritto dell’assemblea costituente, alla quale partecipano tutti i parlamentari aderenti ai gruppi.

Tra coloro che aderiscono a 'Cambiamo Italia c'è il senatore azzurro Sandro Biasotti, esponente storico di Forza Italia. "Dopo quasi 20 anni in Forza Italia, ho deciso di aderire al progetto del sindaco di Venezia Brugnaro 'Coraggio Italia' e di 'Cambiamo' di Giovanni Toti. Non ho nulla da recriminare a Forza Italia avendo avuto tanto ed altrettanto dato. Con Berlusconi ho un rapporto di amicizia e di stima che sono sicuro sia reciproca", scrive in una nota il senatore genovese Sandro Biasotti annunciando l'addio a Fi. "Un anno fa -ricorda Biasotti- lo stesso Berlusconi mi chiese di essere l’uomo di punta in Liguria per il nuovo partito 'Altra Italia' condotto dallo stesso Brugnaro, ma poi non se ne fece niente. Sempre Berlusconi poche settimane fa mi aveva chiesto di restare in Forza Italia, puntando su di me in Liguria, ma ad onor del vero, sarei stato in imbarazzo avendo aiutato Toti e la sua lista anziché Forza Italia ligure. Spero che 'Coraggio Italia' e 'Forza Italia' convergano per occupare quello spazio moderato di centro destra fondamentale per la ripresa e la crescita del nostro paese".

Allarme rosso ad Arcore, Fi teme altre 'fughe'

Alla fine si contano come new entry ben 12 esponenti forzisti (di cui un senatore) per la Camera, mentre al Senato entra lo storico azzurro genovese Sandro Biasotti. Pallottoliere alla mano, Brugnaro fa il pienone dentro Forza Italia. Non è proprio un'Opa, ma poco ci manca. E scatta l'allarme rosso ad Arcore. La moral suasion dei vertici azzurri, a cominciare da Silvio Berlusconi, non è servita ad evitare la 'fuga' di 12 forzisti. Si rischia il 'tana libera tutti' per il 'dopo Silvio' e il timore fondato è che altri nei prossimi giorni possano andar via. Con le defezioni di oggi, il gruppo azzurro alla Camera guidato da Roberto Occhiuto si restringe (meno 11), passando da 89 (da poco è 'rientrata' Renata Polverini) a 78 unità.

In un primo momento Brugnaro doveva dar vita a quella che il Cav definiva l'Altra Italia', che di fatto avrebbe ridotto Fi una sorta di 'bad company', poi aveva pensato a una fondazione, alla creazione di una sorta di think tank, per mettere insieme idee e persone. Adesso la folgorazione di un nuovo soggetto politico di stampo centrista destinato a trasformarsi in un nuovo partito entro 60 giorni (ci lavorerà un Comitato promotore formato da 4 capi delegazioni: Toti Brugnaro Marco Marin e Gaetano Quagliariello). Il patron di 'Umana' apre la corsa al centro e lancia la sfida a Matteo Renzi e chi, come Carlo Calenda, pure viene indicato come possibile catalizzatore dei moderati in cerca di un'identità.

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