Il presidente della Uefa: "Non è accettabile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi"
I tifosi dell'Eintracht Francoforte non possono entrare allo stadio Maradona per il match di Champions League contro il Napoli e il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, si arrabbia. Centinaia di tifosi tedeschi sono arrivati a Napoli, ma la trasferta rimane vietata in una situazione di estrema tensione. Secondo le regole Uefa, i club ospitanti devono mettere a disposizione il 5% dei loro biglietti per i tifosi ospiti. "Dobbiamo dire che se succede una cosa del genere la partita non si giocherà lì. È semplice: dobbiamo cambiare le regole", ha detto Ceferin, all'emittente Zdf, stigmatizzando i provvedimenti adottati dalle autorità italiane.
"Non è accettabile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi. Questa situazione è intollerabile. Dobbiamo fare qualcosa urgentemente perché la decisione delle autorità non è assolutamente corretta", ha aggiunto Ceferin. Le autorità di Napoli hanno bloccato la vendita dei biglietti ai tifosi del Francoforte per problemi di sicurezza dopo i disordini avvenuti all'andata in Germania.
"C'è sempre tristezza quando ci sono provvedimenti restrittivi che riguardano i nostri tifosi o quelli di altre squadre ma questa è stata una scelta dettata essenzialmente da motivi di ordine pubblico", ha detto il sindaco di Napoli.
"L'osservatorio del Ministero degli Interni - ha ricordato Manfredi - riteneva questa partita ad alto rischio per la possibilità di incidenti. Il calcio dovrebbe essere un momento di gioia e di festa, un momento di apertura, e il fatto che ci siano queste restrizioni significa che ci sono dei fenomeni di un calcio e di un tifo malato che noi dobbiamo combattere".
"Il divieto di trasferta ai tifosi dell'Eintracht? E' un provvedimento adottata di conseguenza a quanto accaduto all'andata, dove non c'è stato il massimo dell'ordine pubblico e i nostri tifosi si sono trovati dinanzi a situazioni spiacevoli. Ci sono professionisti che lavorano all'ordine pubblico, come l'Osservatorio e la Questura. E' una questione politica in cui io non posso entrare", le parole dell'allenatore azzurro Luciano Spalletti. "So che se c'è il timore che possa succedere qualcosa è giusto intervenire. Bisogna fidarsi della qualità degli organi ufficiali, addetti a prendere delle decisioni. Bisogna adeguarsi alle loro decisioni. Questo non dipende dal nostro club. Su questo si è anche ironizzato un po' e non è corretto perché non dipende da noi".