L'inaugurazione ieri sera della sede di Roma. Presenti i ministri Di Maio, Lamorgese, Guerini, Carfagna e Orlando
"Essere una piattaforma al servizio del sistema Paese". Questo l'obiettivo della fondazione Med-Or del gruppo Leonardo indicato dal presidente Marco Minniti nel corso dell'inaugurazione della sede a Roma avvenuta ieri sera e alla quale erano presenti, oltre a Luciano Carta e Alessandro Profumo, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Leonardo, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dell'Interno, Luciana Lamorgese, della Difesa, Lorenzo Guerini, per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna e del Lavoro, Andrea Orlando.
Hanno partecipato all'inaugurazione, tra gli altri, anche il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, il capo del Dis, Elisabetta Belloni, l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il presidente di Fincantieri, Giampiero Massolo. E ancora, l'ambasciatore del Qatar a Roma, Adolfo Urso, Piero Fassino e Roberta Pinotti oltre a esponenti del mondo dei media e delle forze dell'ordine.
"La nostra fondazione è particolarmente orientata all'alta cooperazione per quanto riguarda l'educazione", ha evidenziato Minniti nel suo intervento, ricordando la recente firma un contratto di collaborazione tra la Med-Or, la Luiss e l'Università Mohammed VI di Rabat. "A settembre i primi ragazzi e ragazze marocchini frequenteranno alla Luiss un corso di laurea con le borse di studio di Leonardo Med-Or".
"Questo è un modello, ne seguiranno altri", ha proseguito il presidente di Med-Or, sottolineando la volontà che i giovani che vengono a studiare in Italia tornino poi nei Paesi di provenienza. "Non abbiano nessuna intenzione di 'drenare' cervelli - ha spiegato - Noi vogliamo insieme contribuire a formare un pezzo delle classi dirigenti del domani di quei Paesi".
"Med-Or - ha aggiunto - guarda a tutte le idee del nostro Paese. Noi abbiamo le nostre idee e siamo appassionati nel difenderle, ma sappiamo che il dialogo è un elemento sempre fondamentale e ancora di più nel Mediterraneo, in Africa e in Oriente".
L'ex ministro dell'Interno ha quindi ringraziato per la presenza i ministri ed i rappresentanti dell'intelligence, del corpo diplomatico e della stampa, ricordando la costituzione all'interno della fondazione di un comitato strategico di cui fanno, oltre ai vertici del gruppo Leonardo, i rappresentanti della presidenza del Consiglio e dei ministeri degli Esteri, dell'Interno, della Difesa, dell'Economia e dello Sviluppo economico.
"Un'iniziativa molto positiva per la quale il Marocco mostra assoluto apprezzamento". Lo afferma ad Aki-Adnkronos International l'ambasciatore marocchino a Roma, Youssef Balla, riferendosi alla fondazione Med-Or del gruppo Leonardo. Il diplomatico elogia "per prima cosa la personalità e le competenze della persona incaricata di guidarla, Marco Minniti, conosciuto nei Paesi arabi e nel Mediterraneo per la sua ampia cultura e la sensibilità sui temi regionali. Quest'ultimo è un punto molto positivo".
La fondazione Med-Or, prosegue l'ambasciatore, "può contribuire a consolidare la tradizionale politica mediterranea dell'Italia, che è molto all'avanguardia e solidale" oltre che "indirizzata a consolidare i rapporti con la sponda sud del Mediterraneo sulla base della reciproca comprensione e di una conoscenza profonda" della regione.
"L'Italia - aggiunge Balla - è posizionata meglio di ogni altro Paese per accompagnare e cooperare con la sponda sud per vincere le sfide che abbiamo davanti a noi. La fondazione ha un ruolo molto importante per avvicinare le posizioni e, fatto importante, coinvolgerà competenze e personalità che si distinguono nell'area del Mediterraneo per la loro cultura ed il loro contributo accademico. Med-Or giocherà un ruolo molto positivo e concreto".
A proposito dell'accordo siglato dalla fondazione con la Luiss e l'Università Muhammad VI di Rabat che a settembre porterà studenti marocchini a studiare a Roma, l'ambasciatore spiega che "promuovere le culture di pace tra i popoli è un punto essenziale. Questo è un primo passo certamente molto positivo ed evidenzia l'importanza prioritaria che che l'istruzione ha per questa fondazione. Gli scambi universitari sono un giusto modo per avvicinare i popoli".
"L'iniziativa in sé può solo portare benefici ai nostri Paesi. Ogni azione che mira a consolidare i rapporti tra Italia e Tunisia e tra l'Italia ed i Paesi del Nord Africa va consolidata e sostenuta". Lo afferma ad Aki-Adnkronos International il deputato del Parlamento tunisino, Sami Ben Abdelaali, all'indomani dell'inaugurazione a Roma della sede della fondazione Med-Or del gruppo Leonardo, il cui scopo è promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica tra l'Italia ed i Paesi dell'area del Mediterraneo allargato.
Abdelaali ha quindi evidenziato il "grande sforzo diplomatico" compiuto da Italia e Tunisia per cementare le loro relazioni, sottolineando che la visita a Roma del premier Hichem Mechichi, in programma dal 28 al 30 luglio e che segue quella del presidente Kais Saied, "mira a consolidare i nostri rapporti e dimostra l'interesse che ha la Tunisia di rafforzare la cooperazione bilaterale". La visita di Mechichi, aggiunge il deputato, "farà fare un passo avanti nel partenariato e darà una un'ulteriore spinta alla cooperazione".
"Conosco il gruppo Leonardo, è un partner importante dell'Egitto" e quella che ha portato alla creazione della Fondazione Med-Or, presieduta da Marco Minniti, è "un'iniziativa meritevole". Lo afferma ad Aki-Adnkronos International il giornalista egiziano Mahdi El Nemr.
"Per una grande azienda come Leonardo l'Egitto e l'area del Mediterraneo sono un mercato naturale", prosegue il giornalista evidenziando come l'Italia sia "un punto di riferimento per il nostro Paese che fa grandi sforzi per sviluppare settori come l'industria della Difesa e della tecnologia avanzata".
Per El Nemr, tuttavia, è importante che i rapporti tra Roma ed Il Cairo non si limitino alla sola sfera commerciale. "L'Egitto ha sempre guardato all'Italia per lo sviluppo giuridico, culturale e tecnico. L'Italia è presente in maniera strutturata nelle università egiziane e nel mondo della cultura. Io stesso sono arrivato come borsista in Italia", ricorda ribadendo i "legami storici tra i due Paesi in un modo globalizzato".