Quanto e come l’impatto della pandemia sulle imprese italiane ha modificato le organizzazioni aziendali prima del lockdown? Le risposte arrivano dalla ricerca 'Manageritalia restart: Il lavoro dopo il Covid 19' realizzata dall’omonima associazione dei dirigenti italiani del terziario in collaborazione con AstraRicerche. Oltre 1000 i manager di altrettante aziende del terzo settore (sui 38.000 dirigenti associati) intervistati sulle modalità con cui si sta affrontando l’uscita dall’emergenza, tra regolarizzazione dello smart working, segnali di crescita e ricerca di nuove competenze tecnologiche.
Per il presidente Manageritalia Mario Mantovani: "I risultati della ricerca evidenziano un generalizzato trend di crescita delle aziende nei settori del Terziario, in alcuni di essi anche rispetto agli anni pre-pandemia. Segnali positivi che ci fanno ben sperare nella ripresa dopo l’emergenza, superata anche grazie alle qualità dei manager italiani. Ora aziende e dirigenti hanno bisogno di poter contare su competenze specialistiche che ancora mancano a troppi lavoratori italiani".
Quasi tutte le aziende ripartono in crescendo. L’indagine di Manageritalia e AstraRicerche evidenzia dati confortanti sull’andamento del 2021: il 62 % dei manager vede il fatturato in crescita rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemia, il 30% vede una sostanziale stabilità, solo il 10% una decrescita, comunque destinata a riassorbirsi entro il 2023. Riprendono le assunzioni alla ricerca di nuove competenze. Il blocco dei licenziamenti non ha fermato le nuove assunzioni: oltre la metà delle aziende ha comunque aumentato la forza lavoro. Dopo lo sblocco solo il 22% prevede di licenziare, mentre il 65% prevede di assumere lavoratori giovani e con nuove competenze (61,8%).