Il web e i social network sono il nemico numero uno delle vaccinazioni, disseminando dubbi e paure che aumentano in maniera considerevole l'esitazione di fronte alla possibilità di immunizzare i propri figli: "I social network hanno un impatto enorme sul flusso di notizie, informazioni, commenti, veicolando e amplificando soprattutto quelli negativ i e che seminano dubbi sui rischi legati alla vaccinazione. Per questo e' necessario che gli esperti e i medici presiedano il web, 'occupy i social network', per contrastare con la buona informazione chi semina falsità e rilancia teorie non comprovate". E' la proposta lanciata da Helene Lepetit, direttrice dell'Institut des Mamans di Parigi, nel suo intervento al congresso Eccmid di Copenhagen, l'evento annuale della Societa europea di microbiologia clinica e delle malattie infettive (Escmid).
L'occupazione del web lanciata da Lepetit, con la corretta informazione sui vaccini, si ispira ai movimenti spontanei di protesta che negli ultimi anni hanno manifestato in diversi Paesi occupando alcune piazze simboliche. "Su Google - prosegue l'esperta, che ha presentato diversi studi sull'argomento - digitando la parola vaccini tra i primi 10 risultati 4 riguardano gli effetti o i legami tra questi e l'autismo o altre patologie. Chi e' contro i vaccini e' molto attivo sul web, usa foto e contenuti che emozionano. In questo modo si generano contenuti virali che arrivano ovunque".
"E' più difficile - osserva - fare chiarezza che parlare male delle immunizzazioni. Sui tanti forum 'ad hoc' sul web spesso emerge che la decisione se vaccinare spetta ai genitori e non ai medici. Assurdo - sottolinea Lepetit - e i commenti degli utenti influenzano molto di più i genitori che devono decidere se vaccinare i propri figli rispetto a studi credibili e ai consigli dei medici".