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'Io apro', protesta a Roma: scontri e bombe carta

Centro blindato per la manifestazione non autorizzata. Alcuni hanno provato a forzare il blocco per raggiungere Montecitorio. 'Momi', leader della protesta, si ammanetta: "Fateci passare"

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)
12 aprile 2021 | 11.59
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Scontri, fumogeni e bombe carta alla manifestazione organizzata dal movimento dei ristoratori 'Io Apro' (VIDEO). Ci sono state alcune cariche di alleggerimento da parte delle forze dell'ordine per respingere il tentativo di alcuni manifestanti di forzare il blocco per raggiungere Montecitorio (FOTO).

Un manifestante è stato colpito alle spalle da una bottiglia lanciata da un altro manifestante nel corso della protesta: soccorso, è stato trasportato in ospedale. Per i disordini alcune persone sono state identificate dalla polizia.

Centro di Roma blindato e tutte le ztl chiuse per evitare assembramenti durante la manifestazione non autorizzata. Le forze dell’ordine hanno chiuso tutti gli ingressi che portano alla piazza di Montecitorio e i manifestanti si sono raggruppati a piazza San Lorenzo in Lucina e poi a piazza San Silvestro al grido di “libertà, libertà”.

“Ci stanno negando il diritto a manifestare - grida una signora proprietaria di un ristorante a Firenze - sarebbe questa la vostra democrazia?”.

"Fateci passare, fateci passare" dice Mohamed 'Momi' El Hawi, 34 anni, ristoratore di Firenze, leader del movimento 'Io Apro', che si è ammanettato in piazza San Silvestro chiedendo alle forze dell’ordine di far passare i manifestanti.

“Riaperture subito”, gridano i manifestanti. “Noi dobbiamo riaprire per i nostri figli. Perché alcune attività posso aprire e altre no? Se il Covid c’è, c’è per tutti” grida Sandra Di Bella, del movimento 'Ristoratori siciliani indipendenti', che indossa una sorta di elmo vichingo con le corna come Jake Angeli, uno dei manifestanti di Capitol Hill (VIDEO). “Speranza si deve dimettere, non possiamo andare avanti - aggiunge - Ci stanno distruggendo. Ora basta, i ristori non sono adeguati”.

Per Giovanni Favia, ex esponente del M5S, in piazza a Roma con gli esercenti, "la responsabilità di quello che è successo oggi è del Ministero dell'Interno. Non puoi negare una piazza, non puoi non offrire una alternativa ai manifestanti". "Non puoi bloccare i manifestanti pacifici e permettere ai violenti di andare in piazza, consentendo la vendita di bottiglie di vetro agli esercizi commerciali qui vicino..." rimarca l'ex pentastellato dissociandosi dalle violenze: "Con chi tira le bombe carta non c'entriamo niente".

In piazza San Silvestro circa 500 persone. Tante le sigle presenti con slogan, striscioni e tricolori. Insieme a ristoratori, partite Iva, baristi ed esercenti commerciali provenienti da tutta Italia, anche Casapound, che ha esposto lo striscione: “La paura di morire non ci sta facendo vivere”.

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