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Ucraina, Trump: "Domani parlo con Putin". Casa Bianca: "Mai stati così vicini alla pace"

Il presidente Usa: "Nel fine settimana è stato fatto molto lavoro, vogliamo vedere se riusciamo a porre fine a questa guerra". Ue eroga 3,5 miliardi di aiuti a Kiev

Ucraina, Trump:
17 marzo 2025 | 07.22
LETTURA: 5 minuti

Donald Trump domani parlerà con Vladimir Putin della fine della guerra tra Ucraina e Russia. Lo ha annunciato lo stesso presidente degli Stati Uniti. La notizia è stata successivamente confermata dal Cremlino. Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, nel briefing quotidiano ha affermato che "non siamo mai stati più vicini di cosi alla pace. Siamo sulla linea delle 10 yard della pace", ha detto con una metafora legata al football: la meta è vicina.

"Stiamo andando abbastanza bene, credo, con la Russia. Vedremo se avremo qualcosa da annunciare, forse entro martedì. Martedì parlerò con il presidente Putin”, ha detto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One durante il volo di ritorno alla Casa Bianca dopo il suo weekend a Mar-a-Lago.

"Nel fine settimana è stato fatto molto lavoro, vogliamo vedere se riusciamo a porre fine a questa guerra", ha detto. "Forse ci riusciremo, forse no, ma credo che abbiamo ottime possibilità". "Penso che molto di questo sia già stato discusso, da entrambe le parti", ha aggiunto Trump, precisando che i negoziati includeranno colloqui su territori e centrali elettrici e sottolineando che molti territori "sono molto diversi da come erano prima della guerra". I colloqui in corso hanno già incluso discussioni sulla "divisione di alcuni beni".

Qualche ora dopo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato che sono in corso i preparativi per il colloquio telefonico. "Sì, è proprio così. Una conversazione del genere è in preparazione per martedì", ha detto Peskov ai giornalisti. Si tratterà del secondo colloquio ufficiale tra i due da quando Trump è tornato alla Casa Bianca.

Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca,

The White House said today officials are on the “10th yard line of peace” in talks to end Russia’s war in Ukraine.

"Differenze ridotte" tra Usa e Russia

"Credo che i due presidenti avranno un'ottima e positiva conversazione questa settimana", ha detto ieri Steve Witkoff, inviato speciale di Trump per la Russia, evidenziando alla Cnn che "le distanze tra le parti si sono ridotte". Witkoff ha incontrato Putin a Mosca nei giorni scorsi. Nel weekend, a Mar-a-Lago, secondo i media americani ha fatto il punto con Trump. Tra Washington e Mosca, a sentire Witkoff, "le differenze sono state ridotte" ora bisogna trovare la strada "per limarle ulteriormente. Ci saranno incontri tra negoziatori americani e ucraini questa settimana. Lo stesso accadrà con i russi. Come ha detto il presidente, lui si aspetta davvero un accordo nelle prossime settimane e penso andrà così".

Kiev: ok revoca sanzioni a Mosca se parte di un accordo di pace

Le sanzioni occidentali contro la Russia potrebbero essere revocate se Mosca contribuirà a garantire sicurezza e giustizia per l'Ucraina. Lo ha dichiarato a Politico Vladyslav Vlasiuk, commissario per la politica delle sanzioni del presidente Volodymyr Zelensky, sottolineando che il ritorno agli affari con la Russia è solo "una questione di tempo", ma dovrà avvenire alle giuste condizioni. "In questo momento vogliamo solo assicurarci che la Russia compia passi significativi in questa direzione, poi si potrà discutere della loro rimozione", ha precisato.

Secondo Vlasiuk, Mosca ha già iniziato a chiedere "se alcune sanzioni possano essere rimosse", segnale che alcune misure stanno avendo un impatto significativo. "È sempre utile sapere quali sanzioni sono le più dolorose, perché questo ci permette di usare al meglio la leva economica", ha dichiarato. Rimane al momento "prematuro parlare dell'esatta revoca delle sanzioni che dovrebbe far parte di qualsiasi accordo", ma "vogliamo solo assicurarci che la Russia compia passi significativi in quella direzione, solo allora potrà emergere il tema della revoca delle sanzioni".

Kallas: "Russia non vuole pace"

Secondo l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, le condizioni che la Russia ha posto per un cessate il fuoco in Ucraina "mostrano che in realtà" al Cremlino "non vogliono la pace, perché presentano come condizioni tutti gli obiettivi finali che vogliono raggiungere con la guerra".

Kiev: abbattuti circa 100 droni nelle ultime ore

Le Forze armate ucraine hanno annunciato di aver abbattuto circa un centinaio di droni lanciati dalla Russia nelle ultime ore. Gli attacchi russi hanno causato il ferimento di una persona e interruzioni parziali delle forniture di corrente elettrica nella provincia di Odessa. Le forze russe - ha annunciato l'aeronautica ucraina in un messaggio postato su Telegram - hanno lanciato 174 droni kamikaze e droni esca, 90 dei quali sono stati intercettati, mentre 70 sono stati persi dai radar, anche se "senza conseguenze negative". La stessa fonte ha reso noto che ci sono stati impatti nelle province di Odessa, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Kirovograd, Sumi, Cherníkov e Kiev.

Ue eroga 3,5 mld aiuti

L'Ucraina riceverà "presto" 3,5 mld di euro, dopo che il Consiglio Ue ha approvato il terzo esborso di trasferimenti e prestiti per 3,5 mld di euro in base allo Strumento per l'Ucraina, portando il totale erogato da questo canale a 20 mld dalla sua entrata in vigore, circa un anno fa. Secondo il Consiglio, Kiev ha soddisfatto le condizioni necessarie, delineate dal piano per l'Ucraina, per ricevere il terzo esborso in base allo Strumento.

Nyt: Usa fuori da Centro per perseguimento crimini commessi contro Kiev

l Dipartimento di Giustizia americano ha informato i funzionari europei della decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dal Centro internazionale per il perseguimento dei crimini di aggressione contro l'Ucraina, un gruppo multinazionale creato per indagare sui leader responsabili dell'invasione, tra loro il presidente russo Vladimir Putin. A riferirne è il New York Times, che cita fonti a conoscenza della questione.

La decisione di ritirarsi dall'organismo multilaterale, a cui l'amministrazione Biden aveva aderito nel 2023, è l'ultima indicazione della presa di distanza delle nuove autorità americane rispetto all'impegno assunto dal presidente Joseph Biden di chiamare Putin a rispondere personalmente dei crimini commessi contro gli ucraini. Il gruppo era stato creato per chiamare la leadership della Russia, insieme ai suoi alleati in Bielorussia, Corea del Nord e Iran, a rispondere di una categoria di crimini, - definiti come aggressioni ai sensi del diritto internazionale e dei trattati - che violano la sovranità di un altro Paese e non sono stati compiuti per autodifesa. La decisione - secondo le fonti citate dal quotidiano - dovrebbe essere annunciata oggi in un'e-mail al personale e ai membri dell'organizzazione madre del gruppo, l'Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, meglio nota come Eurojust.

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