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Turchia, confermato arresto di Imamoglu. Alle primarie hanno votato in 15 milioni

Il sindaco di Istanbul, sospeso, è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza

Ekrem Imamoglu - (Fotogramma/Ipa)
Ekrem Imamoglu - (Fotogramma/Ipa)
23 marzo 2025 | 08.59
LETTURA: 2 minuti

Sono 15 milioni gli elettori turchi che hanno partecipato alle primarie organizzate dal Chp in vista delle prossime elezioni presidenziali in Turchia e confermate anche dopo l'arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul "sospeso temporaneamente" dall'incarico. Lo fanno sapere gli organizzatori dalla città sul Bosforo. "Su 15 milioni di voti, in 13.211.000 hanno espresso la loro solidarietà" a Imamoglu, volto del Chp. Le presidenziali sono previste in Turchia per il 2028, ma gli osservatori si aspettano un voto anticipato.

"Decine di milioni di persone in questo Paese, che soffrono per l'oppressione del governo, per un'economia in rovina, per l'incompetenza e l'illegalità, si sono precipitate alle urne per dire 'basta' al (presidente turco) Erdogan", si legge in un messaggio diffuso via X sull'account di Imamoglu. Il post parla di notizie che lo rendono "molto felice" per la partecipazione alle primarie. Un'affluenza "record", si legge. "Quando arriverà il voto, la Nazione darà a questo governo uno schiaffo indimenticabile", aggiunge la dichiarazione.

"Un'esecuzione senza processo"

"Un'esecuzione senza processo". E' la denuncia arrivata da Imamoglu, dopo la convalida del fermo con l'accusa di "corruzione" e la conferma del ministero degli Interni della sua sospensione dall'incarico. "Oggi la Turchia si è svegliata e ha scoperto un tradimento profondo. Il procedimento giudiziario in corso è tutt'altro che equo, è un'esecuzione senza processo - è l'accusa contenuta in una dichiarazione diffusa via X - Invito la nostra Nazione a lottare per i propri diritti. Questa battaglia è cruciale per il futuro della nostra Nazione e dei nostri figli". "Per il futuro della Turchia" è stato ribadito l'invito a votare per scegliere il candidato alle presidenziali del Chp, principale forza politica di opposizione in Turchia, e a continuare a protestare nelle strade del Paese. Imamoglu è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza, l'Istituto penitenziario di Marmara, nel distretto di Silivri, nella provincia di Istanbul.

L'ufficio del governatore di Istanbul ha intanto esteso e inasprito ieri il divieto di assembramenti in città a causa delle proteste in corso contro la detenzione del sindaco. Il nuovo divieto sarà in vigore fino al 26 marzo e proibisce, tra le altre misure, comizi, dichiarazioni alla stampa, marce, sit-in e distribuzione di volantini.

Le autorità hanno anche limitato l'ingresso a Istanbul di individui o gruppi sospettati di voler partecipare ad “azioni illegali”, ha annunciato l'ufficio del governatore sul suo sito web. Sfidando il divieto, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Istanbul, radunandosi davanti all'ufficio del sindaco e al tribunale, dove Imamoglu era stato portato per essere interrogato.

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