Decine di morti in raid Israele su Rafah. Attacco dell'Idf a Tulkarem, in Cisgiordania. Da Usa e Gb missili su aree controllate dagli Houthi nello Yemen
Gli stati arabi stanno lavorando ad un piano per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza con il rilascio degli ostaggi, nell'ambito di un ampio piano di normalizzazione dei rapporti con Israele, anche da parte di Riad, in cambio di "passi irreversibili" verso la creazione di uno stato palestinese. Lo scrive il Financial Times, citando fonti arabe secondo le quali il piano potrebbe essere presentato nelle prossime settimane.
Gli arabi hanno parlato del piano con i governi degli Stati Uniti e di paesi europei. L'idea è che, nell'ambito del piano, gli occidentali accettino di riconoscere formalmente uno stato palestinese o sostengano il suo ingresso a pieno titolo fra i paesi membri dell'Onu. "Il vero problema è che ai palestinesi serve speranza, non può trattarsi solo di benefici economici o della rimozione dei simboli dell'occupazione", ha sottolineato un alto funzionario arabo.
"Da questo podio mondiale mi rivolgo all'intero universo perché lavori senza sosta per liberare Kfir e tutti gli altri ostaggi". A dirlo a Davos è il presidente israeliano Isaac Herzog parlando accanto ad una foto di Kfir Bibas, il bimbo dai capelli rossi che è il più piccolo degli ostaggi trattenuti da Hamas a Gaza. "Questo è Kfir Bibas. Oggi compie un anno... non sappiamo dove sia. Sapiamo che è stato rapito da Hamas. Sappiamo che questi barbari terroristi hanno preso lui, sua madre, il fratellino e il padre. Sappiamo che stanno passando l'inferno.. il nemico sostiene il jihadismo, celebra e glorifica il terrore, celebra e glorifica il rapimento di Kfir Bibas", ha detto Herzog, ricordando che nel massacro del 7 ottobre vi sono stati stupri, teste tagliate, intere famiglie bruciate vive. Quanto ai civili di Gaza, Herzog afferma che "per noi è doloroso che i nostri vicini soffrano così tanto", ma sono prigionieri di una rete di terrore che Israele vuole rimuovere.
Gli israeliani "hanno perso fiducia nel processo di pace", vogliono solo sapere che non verranno più attaccati. Ma Israele vuole "un futuro in cui possiamo vivere insieme" con i vicini palestinesi, ha aggiunto Herzog, spiegando che, dopo la guerra, si può prevedere "una coalizione di nazioni che vogliono impegnarsi a ricostruire Gaza" in modo da garantire sicurezza sia ai palestinesi che agli israeliani.
In questo momento gli israeliani non sono in grado di pensare ad un processo di pace con i palestinesi, ha spiegato Herzog parlando accanto al ritratto di Kfir Bibas, il più giovane ostaggio prigioniero a Gaza che oggi compie un anno. "Nessuno è nello stato mentale di voler pensare a quale sarebbe la soluzione giusta per gli accordi di pace... Tutti vogliono essere sicuri che non verranno attaccati nuovamente da nord, sud o est", ha affermato il presidente, spiegando che "Israele ha perso la fiducia nel processo di pace perché vede che i suoi vicini glorificano il terrore".
Per il futuro di Gaza dopo il conflitto, Herzog pensa ad una coalizione di stati impegnati per la ricostruzione, composta da "forti forze occidentali e regionali" in dialogo con gli abitanti di Gaza e l'Autorità Palestinese. Israele vuole "un futuro in cui possiamo vivere insieme.. Gaza può essere ben gestita", ma "Hamas è fuori questione". Israele, dichiara, deve "lavorare il più duramente possibile per trovare nuovi modi e mezzi di dialogo con i nostri vicini palestinesi e offrire un futuro". Tuttavia, avverte, quando altri paesi parlano di una pace con due stati, noi ci dobbiamo chiedere se agli israeliani "viene offerta una vera sicurezza". Infine Herzog sottolinea l'importanza della normalizzazione dei rapporti con l'Arabia saudita.
Sedici persone, compresi bambini piccoli, sono state uccise in raid israeliani a Rafah. Lo riferisce al Jazeera, aggiungendo di aver verificato video che mostrano i corpi di tre bambini, uccisi nel bombardamento di una casa a est di Rafah, all'arrivo all'ospedale Abu Youssef Al Najjar.
Al Jazeera parla anche di un raid dell'Idf a Tulkarem, in Cisgiordania, in corso da oltre 27 ore. E "dell'irruzione e del saccheggio di case palestinesi da parte dei militari israeliani".
"Abbiamo anche visto i bulldozer israeliani distruggere le infrastrutture del campo profughi di Tulkarem e di Nur Shams", aggiunge l'emittente del Qatar, ricordando che ieri almeno 11 palestinesi sono stati uccisi in due distinti attacchi aerei israeliani in Cisgiordania.
L'agenzia di stampa Wafa dal canto suo riferisce che le forze israeliane hanno arrestato 18 persone del villaggio di Harmala, a sud-est di Betlemme, in Cisgiordania. In precedenza, 46 persone, tutte appartenenti a una stessa famiglia del villaggio di Tuqu, a Betlemme, erano state arrestate.
Intanto gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno effettuando attacchi aerei sui territori dello Yemen controllati dagli Houthi. Lo ha riferito il canale televisivo Al Masirah controllato dal gruppo armato yemenita, secondo cui i raid sono stati effettuati nei governatorati di Dhamar, Sa'dah, Taiz, Hodeidah e Al Bayda.
Secondo il canale televisivo Al Hadath, almeno tre attacchi sono stati sferrati contro le strutture Houthi nel campo di al-Karn situato vicino alla città di Dhamar. Si sono sentite esplosioni anche nei pressi dell'aeroporto di Hodeidah. Non sono stati forniti dati sulle vittime e sui danni.
Gli Houthi dello Yemen affermano dal canto loro che non fermeranno i loro attacchi sulle rotte marittime del Mar Rosso nonostante i crescenti attacchi da parte delle forze armate statunitensi. "Non rinunceremo a prendere di mira le navi israeliane o quelle dirette verso i porti della Palestina occupata... Sosteniamo il popolo palestinese", ha detto ad Al Jazeera il portavoce del gruppo Mohammed Abdelsalam, aggiungendo che il gruppo armato risponderà ai nuovi attacchi sullo Yemen da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
In precedenza, gli Houthi avevano affermato di aver attaccato una nave della Marina americana e di “aver messo a segno un colpo diretto e preciso” nel Golfo di Aden.