Hamas: "Accordo più vicino che mai, Netanyahu non lo ostacoli"
Funzionari israeliani sono arrivati a Doha oggi per colloqui finalizzati al cessate il fuoco a Gaza e allo scambio di ostaggi tra Israele e Hamas. A riferirlo all'Afp è stata una fonte a conoscenza dei colloqui. "Un team tecnico israeliano è a Doha per discutere del cessate il fuoco e dell'accordo sugli ostaggi a Gaza", ha detto la fonte, a condizione di anonimato, aggiungendo che gli incontri si tengono ‘tra team di lavoro israeliani e qatarioti’.
''Siamo più vicini che mai a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri'', sempre che il primo ministro israeliano Benjamin ''Netanyahu non ostacoli l'accordo''. Lo ha dichiarato un leader di Hamas a condizione di anonimato al giornale saudita 'Asharq News'.
La fonte ha spiegato che Hamas ha presentato una proposta di accordo mostrando una ''grande flessibilità'' per arrivare a una ''fine graduale della guerra e a un ritiro graduale delle forze israeliane in base a una tempistica condivisa e alle garanzie dei mediatori internazionali''.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha riferito ai deputati della Knesset che Israele è più vicina che mai a un accordo per la liberazione degli ostaggi a Gaza, confermando le notizie riportate dai media circa un forte ottimismo sulle possibilità di un accordo a breve.
I commenti di Katz al Comitato per gli Affari Esteri e la Difesa della Knesset sono stati fatti a porte chiuse, ma le sue osservazioni sono state riprese dalla stampa ebraica. “Israele è più vicina che mai a un altro accordo sugli ostaggi”, ha dichiarato Katz, sottolineando che meno se ne parla meglio è. Il ministro prevede che l'accordo sarà sostenuto dalla maggior parte della coalizione e non dovrebbe incontrare ostacoli interni, riporta Walla.
Katz sembra indicare che l'accordo non includerà una sospensione a tempo indeterminato delle ostilità come richiesto da Hamas. “C'è flessibilità dall'altra parte. Hanno capito che non metteremo fine alla guerra”, le parole del ministro.
Hamas ha intanto accusato Israele di aver commesso un "atroce massacro" colpendo una scuola nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, in cui sono morte almeno 20 persone, "la maggior parte sono bambini, donne e anziani". L'attacco ha colpito una scuola dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi dove si trovavano decine di sfollati, secondo la Protezione civile di Gaza.
"L'atroce massacro commesso dal nemico criminale contro sfollati innocenti all'interno della scuola Ahmed Abdelaziz a Khan Yunis è un esempio dell'insistenza sionista nella sua brutale guerra di sterminio a Gaza e del suo attacco sistematico contro scuole e centri di sfollati", ha detto il gruppo. Hamas ha inoltre sottolineato che i "criminali di guerra sionisti" del governo israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu e composto da partiti di estrema destra e ultraortodossi, "non si preoccupano delle conseguenze delle loro azioni", si legge sul giornale palestinese 'Filastin', legato ad Hamas.
Il gruppo ha poi evidenziato la "responsabilità diretta" degli Stati Uniti in questi "massacri" a causa del loro sostegno a Israele e ha invitato la comunità internazionale a "fare pressione sull'entità criminale e su coloro che la sostengono affinché cessino lo spargimento di sangue a Gaza davanti agli occhi di tutto il mondo".
Supera i 45mila morti il bilancio delle persone vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Secondo l'ultimo bollettino del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas, in 24 ore si sono contati 52 morti, che portano il bilancio complessivo - riferiscono i media palestinesi - a 45.028.
Ma secondo un rapporto della Henry Jackson Society, think tank con sede a Londra, ripreso dal quotidiano britannico Telegraph, il ministero della Sanità della Striscia gestito da Hamas sovrastimerebbe i dati sulle vittime includendo morti naturali, non distinguendo tra vittime civili e di guerra e aumentando il numero di donne e bambini uccisi nelle operazione israeliane, per sostenere che Israele prende deliberatamente di mira persone innocenti. La Henry Jackson Society ha calcolato, sulla base di rapporti militari e di intelligence israeliani e statunitensi, che circa 17.000 delle vittime fossero combattenti di Hamas.
Tra le vittime anche il nonno di Gaza che aveva commosso il mondo con le immagini dell'addio ai suoi nipoti nella Striscia di Gaza. Khaled Nabhan, riferisce la Cnn citando la famiglia e fonti mediche, è stato ucciso anche lui nelle operazioni militari israeliane. Ucciso dal fuoco di un tank israeliano, secondo l'Al-Awda Hospital di Nuseirat, riporta l'emittente americana, che aveva raccolto la testimonianza di Nabhan un anno fa.
Saed Nabhan, nipote di Khaled, ha raccontato alla Cnn di attacchi dei tank nel loro quartiere e di essere corso verso l'ospedale dove ha trovato suo zio tra le vittime. Testimoni gli hanno raccontato, ha riferito, che Khaled "ha visto delle persone ferite ed è corso ad aiutarle, ma è stato ucciso all'istante da un altro attacco di un tank".
Nel novembre dello scorso anno i nipotini, Reem di tre anni e Tarek di cinque, sono morti a causa del crollo della casa in cui dormivano, colpita - secondo il racconto di Khaled dell'epoca - da un raid aereo israeliano. "Ero solito baciarla sulle guance, sul naso e lei faceva un risolino - diceva il nonno alla Cnn - L'ho baciata ma non si è svegliata".
Oggi sirene di allarme antiaereo sono suonate nella zona di Tel Aviv e nelle aree centrali di Israele. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) segnalando il lancio di un missile dallo Yemen che è stato intercettato. Il Times of Israel segnala che è da settimane che non erano suonate le sirene di allarme in Israele. Il missile balistico, rende noto l'Idf, è stato abbattuto prima che attraversasse i confini nazionali.