La decisione della Corte penale internazionale definita "assurda e antisemita" dall'ufficio del primo ministro. Raid Israele al Nord: quasi 90 morti, oltre 60 in attacco vicino ospedale. Salgono a 68 i morti del raid israeliano su Palmira
La Corte penale internazionale ha emesso oggi, giovedì 21 novembre, tre mandati di cattura per crimini di guerra per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant oltre che per il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif.
I tre giudici hanno deciso all'unanimità sulla base delle accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra: sia Netanyahu sia Gallant saranno passibili di arresto se si recheranno in uno degli oltre 120 Paesi che fanno parte della Cpi. La Corte ha emesso anche un mandato per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, noto anche come Mohammed Deif, per il massacro del 7 ottobre 2023. Israele afferma di aver ucciso Deif in un attacco aereo ad agosto, ma Hamas non ne ha mai riconosciuto formalmente la morte. Le implicazioni pratiche della decisione potrebbero essere limitate, dal momento che Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti, non sono membri della Corte.
Deif viene considerato "responsabile di crimini contro l'umanità di omicidio, sterminio, tortura, stupro e altre forme di violenza sessuale, insieme ai crimini di guerra di omicidio, trattamento crudele, tortura, presa di ostaggi, violazione della dignità personale". Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, lancia un appello affinché i Paesi "si adeguino" ai mandati d'arresto emessi. "Faccio appello a tutti gli Stati affinché mantengano i loro impegni nei confronti dello Statuto di Roma rispettando e attenendosi alle ordinanze".
"Ci sono ragionevoli prove per credere che entrambi abbiano intenzionalmente e coscientemente privato la popolazione civile di Gaza dei mezzi indispensabili per la loro sopravvivenza, compreso cibo, acqua, medicine e forniture mediche, insieme a carburante ed elettricità" scrive la Corte penale internazionale.
I giudici, che hanno accolto la richiesta che era stata presentata lo scorso maggio dal procuratore capo della Corte, Karim Khan, hanno scritto inoltre di credere che vi siano ragionevoli prove che entrambi "abbiano responsabilità penale per i seguenti crimini, come co-autori per aver commesso gli atti insieme ad altri: il crimine di guerra dell'utilizzo della morte per fame come arma di guerra e i crimini contro l'umanità di omicidio, persecuzione e altri atti disumani". Viene considerato, inoltre, che "entrambi abbiano responsabilità penale come superiori civili per il crimine di guerra di aver intenzionalmente ordinato un attacco contro la popolazione civile".
Riguardo alle accuse di utilizzo della fame come arma di guerra, i giudici fanno riferimento al fatto che "le decisioni di permette o aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza sono state spesso condizionate" e non per rispettare gli obblighi di Israele rispetto alla legge umanitaria internazionale, facendo riferimento anche "alle dichiarazioni di Netanyahu che collegavano lo stop dei beni primari e umanitari agli obiettivi della guerra".
Una decisione "assurda" e "antisemita" e basata su falsità e bugie. E' questa la prima reazione che arriva dall'ufficio di Benjamin Netanyahu. Negando categoricamente ogni accusa, l'ufficio di Netanyahu afferma che il Paese non "si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà" fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra.
"La decisione è stata presa da un procuratore capo corrotto che sta tentando di salvarsi da serie accuse di molestie sessuali e da giudici di parte mossi da odio antisemita contro Israele". "Non c'è guerra più giustificata di quella che Israele sta conducendo a Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre", continua la dichiarazione con cui "Israele rifiuta le assurde e false azioni e accuse della corte penale internazionale che è un organismo politico di parte e discriminatorio".
Netanyahu ha dichiarato che nessuna decisione esterna gli impedirà di “continuare a difendere” il suo Paese “in qualsiasi modo”. “Nessuna scandalosa decisione anti-israeliana impedirà a noi, e soprattutto a me, di continuare a difendere il nostro Paese in qualsiasi modo - ha detto Netanyahu in un video messaggio ai suoi concittadini -. Non cederemo alle pressioni".
"Oggi è un giorno buio per la giustizia, un giorno buio per l'umanità" ha commentato il presidente israeliano Isaac Herzog condannando "l'oltraggiosa decisione" della Corte penale internazionale di emettere i mandati d'arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant. Una decisione che "ha trasformato la giustizia universale in una barzelletta", aggiunge in un post sui social media, "facendosi beffe dei sacrifici di tutti quelli che si sono battuti per la giustizia, dalla vittoria degli alleati sui nazisti ad oggi".
Secondo il presidente israeliano, la Corte penale internazionale con la sua decisione "ignora la sofferenza dei 101 ostaggi israeliani tenuti in brutale prigionia da Hamas a Gaza, ignora l'uso cinico da parte di Hamas del proprio popolo come scudo umano". Herzog accusa la Cpi, inoltre, di ignorare "il fatto fondamentale che Israele è stato barbaramente attaccato e ha il dovere e il diritto di difendere il proprio popolo". Ed infine "ignora il fatto che Israele è una vibrante democrazia, che agisce nell'ambito del diritto umanitario ed è impegnato a provvedere alle necessità umanitarie della popolazione". Herzog ha detto che all'origine delle accuse vi è "un cinico sfruttamento delle istituzioni legali internazionali" dando la colpa "all'impero del male iraniana". "Questa decisione sceglie di mettersi da parte del terrorismo e del male invece che della democrazia e della libertà - conclude - e trasforma lo stesso sistema della giustizia in una scudo umano per i crimini contro l'umanità di Hamas".
Situation in the State of Palestine:#ICC Pre-Trial Chamber I rejects the State of Israel’s challenges to jurisdiction and issues warrants of arrest for Benjamin Netanyahu and Yoav Gallant. Learn more ⤵️ https://t.co/opHUjZG8BL
— Int'l Criminal Court (@IntlCrimCourt) November 21, 2024
L'Olanda si dice pronta ad agire in linea con il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu, se necessario. A riferirne è stata l'agenzia di stampa olandese Anp citando il ministro degli Esteri Caspar Veldkamp.
E' di 88 morti il bilancio dei raid israeliani di ieri nel nord della Striscia di Gaza, con 66 vittime che si contano solo in un bombardamento di una zona residenziale nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia. Lo ha riferito il giornale palestinese Filastin, che cita fonti locali, secondo cui la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, mentre si contano decine di feriti e dispersi.
Almeno 22 persone sono morte oggi in raid aerei israeliani che hanno colpito diverse zone della regione di Baalbek, nell'est del Libano. Lo denuncia il ministero della Salute di Beirut, precisando che il numero più alto di vittime, almeno otto, si registra nella località di Nabha.
Continua intanto a salire il bilancio del raid attribuito a Israele contro Palmira, nel centro della Siria: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra, i morti sono 68, di cui 42 combattenti siriani filoiraniani e 26 stranieri, per la maggior parte iracheni della milizia Harakat Hezbollah al Nujaba oltre a quattro libanesi di Hezbollah. Almeno 50 i feriti, tra cui sette civili. Il governo di Damasco conferma invece 36 vittime.
Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, e il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi, hanno incontrato a Tel Aviv l'inviato Usa, Amos Hochstein, impegnato in una missione nella regione per cercare di arrivare a un accordo per un cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah libanesi. Lo riferiscono i media israeliani.
Il Senato degli Stati Uniti ha respinto nella notte alcune risoluzioni presentate da Bernie Sanders per vietare la vendita di armi a Israele. Solo 18 senatori (tutti democratici) hanno votato a favore - e 79 contro - dei testi che volevano bloccare l'invio di munizioni per i carri armati, granate da mortaio e kit per trasformare le cosiddette 'bombe stupide' in bombe di precisione.
"Secondo le Nazioni Unite, gran parte della comunità internazionale e tutte le organizzazioni umanitarie presenti a Gaza, Israele sta chiaramente violando il diritto umanitario internazionale. In queste circostanze, è illegale che il governo statunitense fornisca a Israele altre armi offensive. Gli Stati Uniti non possono essere complici di queste atrocità”, ha dichiarato il senatore indipendente del Vermont.