La foto della Guida Suprema dell'Iran, che raramente negli ultimi anni aveva guidato la preghiera del venerdì, diffusa su tutti i media iraniani
Aveva un fucile accanto a sé la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo sermone a Teheran, pronunciato giorni dopo l'attacco missilistico iraniano contro Israele e a una settimana dall'uccisione a Beirut del leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah. La foto di Khamenei, che raramente negli ultimi anni aveva guidato la preghiera del venerdì, è stata diffusa anche dai media iraniani.
Non è la prima volta che Khamenei si fa vedere e immortalare con il fucile accanto. Nel 2019, come testimoniato da immagini dell'agenzia iraniana Fars, aveva un fucile Dragunov di fabbricazione russa tra le mani durante il sermone in occasione dell'Eid al-Fitr.
L'ultima volta che Khamenei aveva guidato la preghiera del venerdì era stato dopo l'uccisione nel gennaio del 2020 del generale iraniano Qasem Soleimani, storico comandante dei Guardiani della Rivoluzione morto in un raid Usa in Iraq.
Khamanei aveva motivi per essere preoccupato per la sua sicurezza personale, dato che ha sempre subito minacce alla sua vita da Paesi come Israele e Stati Uniti.
Nel 1985, durante un sermone, subì un attentato. Un attentatore suicida si fece esplodere vicino a lui, ma il leader iraniano sopravvisse. Secondo quanto riferito, continuò il sermone dopo tre minuti di vuoto.
Quello non fu nemmeno il primo attentato alla sua vita. In passato è stato preso di mira diverse volte. L'attentato più significativo risale al 1981, quando fu gravemente ferito da una bomba nascosta in un registratore che esplose durante il sermone del venerdì.
In seguito a quell'attentato, Khamenei rimase parzialmente paralizzato e perse permanentemente l'uso del braccio destro.
“Listening to the words of Ayatollah Syed Ali Khamenei in Tehran today. His leadership and vision continue to inspire strength and resilience. #AyatollahKhamenei #TehranSpeech #Leadership pic.twitter.com/u59Izu0Lpk
— حسین (@sarwar_hussain5) October 4, 2024
Nel suo intervento Khamenei ha definito Nasrallah un "fratello, il mio orgoglio, il volto amato del mondo islamico" e ha sottolineato che "ogni Nazione ha diritto all'autodifesa contro gli aggressori". L'attacco missilistico dell'Iran contro Israele è stato "del tutto legittimo" ed è "la punizione minore", ha detto la Guida Suprema dell'Iran. "L'operazione delle nostre forze armate poche notti fa è stata del tutto legale e legittima", ha ribadito, rivendicando un'operazione "brillante" e "se necessario colpiremo ancora". Khamenei ha anche definito un "atto legittimo" l'attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno in Israele.
E, ancora, Israele "è un vampiro", ha scandito, e ''il risultato del comportamento del nemico è un aumento della rabbia e della motivazione del popolo, rende più forti gli uomini, i generali e i leader''. Alla fine, ha aggiunto il leader iraniano, si arriverà alla ''rimozione della vergognosa esistenza'' di Israele.