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"Raid Israele su Khan Younis, oltre 90 morti". Netanyahu: "Nessuna certezza su possibile uccisione Deif"

Fonti palestinesi: quasi 300 feriti. Forze di difesa israeliane: Deif e altro comandante Hamas obiettivo raid

I palestinesi cercano i propri cari tra le macerie (Afp)
I palestinesi cercano i propri cari tra le macerie (Afp)
13 luglio 2024 | 11.39
LETTURA: 3 minuti

E' di 90 morti e 300 feriti il bilancio di una serie di raid aerei israeliani nella regione di al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, secondo il ministero della Salute di Gaza. L'area di al-Mawasi ospita migliaia di sfollati, fuggiti dopo l'avvio dell'operazione israeliana nella Striscia di Gaza, designata dall'esercito israeliano come 'zona umanitaria sicura'.

Obiettivi dei raid erano Mohammed Deif, comandante dell'ala militare di Hamas, e il capo della Brigata Khan Younis, Rafa'a Salameh. Lo hanno confermato le Forze di difesa israeliane, secondo cui i due si trovavano in un edificio basso tra la zona di al-Mawasi e Khan Younis, in un ambiente civile, ma non in una tendopoli per sfollati palestinesi. Secondo fonti militari, altre decine di agenti di Hamas si trovavano nell'area del sito quando è stato colpito.

"Non è certo in modo assoluto" che Mohammed Deif, capo del braccio armato di Hamas, e il suo vice Rafa'a Salameh siano stati eliminati nell'operazione odierna delle forze israeliane (Idf) a Gaza. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, come riporta il Times of Israel. Le parole di Netanyahu, da Tel Aviv, arrivano durante la prima conferenza stampa da marzo. Netanyahu ha affermato di aver approvato l'operazione una volta accertato che nell'area non c'erano ostaggi, tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre scorso in Israele. Il premier ha anche detto di aver dato il via libera dopo essere stato informato sulla possibile entità dei 'danni collaterali' e sul tipo di munizioni.

 L'intelligence israeliana ritiene che Deif sia rimasto gravemente ferito. Lo riferisce Ynet. Anche per la tv saudita al-Hadath Mohammed Deif sarebbe rimasto gravemente ferito mentre il comandante della Brigata Khan Younis di Hamas sarebbe rimasto ucciso.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant è riunito con i vertici delle Forze di difesa e dello Shin Bet, il servizio segreto interno, "alla luce degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza". Lo riferiscono i media israeliani.

Hamas smentisce che Deif fosse l'obiettivo. E' "falso", ha detto un alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhri. "Le affermazioni israeliane sono insensate e mirano a giustificare l'orribile massacro - ha dichiarato alla Reuters, ripresa dai principali media israeliani - Tutti i martiri sono civili e ciò che è accaduto è una grave escalation della guerra di genocidio, che ha il supporto degli americani e del silenzio del mondo".

Muhammad Deif, capo del braccio armato di Hamas, non è stato ucciso in un'operazione israeliana nel sud della Striscia di Gaza. Lo sostiene anche in dichiarazioni alla tv satellitare al-Jazeera il numero due di Hamas Khalil Al-Hayya. Al premier israeliano Benjamin Netanyahu "dico: Mohammed Deif ti sta ascoltando e sta ridendo delle tue bugie", ha aggiunto al-Hayya con un chiaro riferimento alla conferenza stampa di Netanyahu da Tel Aviv. Secondo il primo ministro "non c'è certezza assoluta" dell'uccisione di Deif e del suo vice Rafa'a Salameh nell'operazione odierna delle forze israeliane. Per Khalil al-Hayya, Netanyahu avrebbe voluto dichiarare una "falsa vittoria" durante la conferenza stampa. Ma, ha sostenuto ancora, le affermazioni israeliane su Deif sono false "nonostante il dolore per le decine di vittime e martiri, la maggior parte dei quali erano donne e bambini".

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