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Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ucciso in raid a Teheran

Il capo politico dell'organizzazione si trovava in Iran per l'insediamento del nuovo presidente. La reazione di Hamas: "Atto codardo non resterà senza risposta". Netanyahu convoca riunione di sicurezza

Ismail Haniyeh - Fotogramma /Ipa
Ismail Haniyeh - Fotogramma /Ipa
31 luglio 2024 | 07.10
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Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, è stato ucciso in un raid a Teheran, dove si trovava ieri per l'insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Lo ha confermato il gruppo in una nota, nella quale denuncia che Haniyeh è stato assassinato "in un codardo attacco sionista", che "non resterà senza risposta". L'uccisione del leader politico dell'organizzazione è "un atto vile che non resterà impunito", quanto ha poi affermato l'esponente di Hamas Musa Abu Marzouk, in dichiarazioni rilanciate da al-Jazeera.

Haniyeh, che viveva in esilio a Doha, è stato ucciso in un raid nella notte contro la sua residenza a Teheran, nel quale è rimasta uccisa anche una sua guardia del corpo. Ieri nella capitale iraniana, oltre ad aver incontrato Pezeshkian, il leader di Hamas aveva visto anche la guida spirituale iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei.

Il missile utilizzato per uccidere il leader di Hamas sarebbe stato lanciato da un altro Paese, scrive il sito di notizie libanese al Mayadeen, vicino a Hezbollah al Mayadeen, citando una fonte iraniana. L'operazione è stata condotta con un missile guidato, quanto affermano fonti citate dal canale saudita Al Hadath, secondo cui l'edificio che ospita la residenza di Haniyeh è stato colpito intorno alle 2 di notte ora locale.

L’assassinio arriva in un momento difficile per il Medio Oriente, con l’escalation degli scontri tra Israele e Hezbollah che minacciano di espandersi in una guerra regionale più ampia e mentre Hamas combatte l’esercito israeliano a Gaza.

Ieri Israele, in un attacco a Beirut, ha ucciso il numero due di Hezbollah, accusato di un attacco missilistico sulle alture di Golan che ha ucciso 12 bambini.

Interpellato dalla Cnn sull’attacco, l’esercito israeliano ha intanto replicato che “non risponderà alle notizie dei media stranieri”.

"Il desiderio di mio padre è stato esaudito", ha dichiarato intanto Abdul Salam Haniyeh, uno dei figli del capo politico di Hamas riferendosi alla morte da 'martire' a Teheran del padre. "Siamo in una rivoluzione e in una battaglia continua contro il nemico. La resistenza non finisce con l'assassinio dei leader", ha detto Abdul Salam, secondo quanto riferito dall'agenzia iraniana Mehr.

Netanyahu convoca riunione di sicurezza

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha intanto convocato per le prossime ore una riunione con i vertici della sicurezza alla Kirya, il quartier generale delle Forze di difesa dello Stato ebraico a Tel Aviv, per una valutazione della situazione alla luce delle uccisioni del leader politico di Hamas e del comandante di Hezbollah, Fuad Shukr. Lo riferiscono i media israeliani.

Abbas: "Atto codardo, sviluppo pericoloso"

Il leader dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha condannato l'uccisione del capo politico di Hamas. "Un atto codardo e uno sviluppo pericoloso", nelle parole di Abbas, secondo quanto riporta l'agenzia palestinese Wafa. Abbas ha invitato i palestinesi "a unirsi, essere pazienti e alla fermezza di fronte all'occupazione israeliana".

Cosa dicono Hezbollah, Fatah, Jihad islamica e Houthi

L'uccisione a Teheran del capo politico di Hamas "aumenterà la determinazione dei combattenti della resistenza". Così gli Hezbollah libanesi, secondo quanto riportano le tv satellitari arabe.

"Un crimine atroce" e un "atto vile". Così Fatah dopo la notizia. "La politica degli omicidi - afferma il movimento secondo quanto riporta l'agenzia palestinese Wafa - non riuscirà a spezzare la volontà del nostro popolo di realizzare i suoi diritti nazionali alla libertà e all'indipendenza". L'invito ai palestinesi è a "unirsi" e a "respingere ogni cospirazione che miri a liquidare la nostra causa".

La Jihad islamica denuncia "il vergognoso assassinio" di Haniyeh. In una nota. il gruppo assicura che la morte del "simbolo della resistenza" non scoraggerà la nazione palestinese dal rimanere sulla via della resistenza e dal continuare a impegnarsi per porre fine ai crimini del regime che hanno “superato ogni limite”. “Affermiamo la nostra coesione con i nostri fratelli del movimento di Hamas nel resistere all'entità usurpatrice”, dice la Jihad.

"Netanyahu è tornato dall’America con il via libera agli omicidi" dei leader palestinesi: "L’America è coinvolta in tutto ciò che sta accadendo e deve pagarne il prezzo". Lo si legge in una dichiarazione ufficiale degli Houthi yemeniti riportata sui social.

Iran: "Martirio Haniyeh rafforza legami con Palestina"

"Il martirio di Haniyeh rafforzerà il legame profondo e indissolubile tra la Repubblica Islamica dell'Iran, la cara Palestina e la resistenza". Così il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, in dichiarazioni riportate dall'agenzia iraniana Mehr.

Il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran è intanto riunito, per una riunione d'emergenza, nella residenza della Guida Suprema, riferisce il New York Times. Presente il comandante delle Forze Quds.

Ira Turchia e Russia, Cina teme "ulteriore instabilità"

"Il governo Netanyahu non intende raggiungere la pace". Così in una nota il ministero degli Esteri turco. Per la diplomazia di Ankara, l'uccisione di Haniyeh "punta ad allargare la guerra a Gaza su scala regionale". "Se la comunità internazionale non interverrà per fermare Israele, la regione dovrà affrontare conflitti molto più gravi", si legge.

L'uccisione del leader politico di Hamas, è "un omicidio politico assolutamente inaccettabile", che "porterà a un'ulteriore escalation delle tensioni". Queste le parole del vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, riportate dall'agenzia russa Ria.

Anche Cina ha condannato l'"assassinio" di Haniyeh, avvertendo che potrebbe portare ulteriore instabilità nella regione. "Siamo molto preoccupati per questo evento, ci opponiamo con forza e condanniamo questo assassinio", ha dichiarato il portavoce della diplomazia cinese, Lin Jian, durante una conferenza stampa, sottolineando il rischio che quanto accaduto "possa portare ulteriore instabilità nella situazione regionale".

"La Cina ha sempre sostenuto la risoluzione delle controversie regionali attraverso negoziati e dialogo", ha aggiunto il portavoce, auspicando che a Gaza si raggiunga "un cessate il fuoco completo e permanente il prima possibile per evitare un'ulteriore escalation di conflitti e scontri".

La condanna del mediatore Qatar

Il Qatar condanna "nei termini più forti l'uccisione di Imail Haniyeh". Per il ministero degli Esteri di Doha si tratta di un "crimine orrendo", di una "pericolosa escalation" e di una "palese violazione del diritto internazionale e umanitario". Dall'ottobre dello scorso anno il Qatar è tra i mediatori nella guerra a Gaza fra Israele e Hamas, innescata dall'attacco di quasi dieci mesi fa in Israele.

Il ministro israeliano: "Ora mondo posto migliore"

Il ministro Amichay Eliyahu è il primo esponente del governo israeliano a intervenire dopo l'uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh. "La morte di Haniyeh rende il mondo un po' migliore", ha scritto su X il ministro per il Patrimonio.

"E' il modo giusto per ripulire il mondo da questa sporcizia - ha aggiunto -. Niente più accordi immaginari di 'pace/resa', niente più pietà per questi figli della morte. Il pugno di ferro che li colpirà è quello che porterà pace e un po' di conforto e rafforzerà la nostra capacità di vivere in pace con coloro che desiderano la pace".

Chiuso spazio aereo a Nord di Israele, rafforzata sicurezza nelle comunità all'estero

Dopo la morte di Haniyeh e quella del numero due di Hezbollah, non cambiano le linee guida per i civili israeliani. Lo fanno sapere le Idf attraverso un post su X del portavoce Daniel Hagari: "Al momento, le Forze di difesa israeliane stanno conducendo una valutazione, se ci dovessero essere dei cambiamenti, avvertiremo la popolazione immediatamente".

In Israele è stato intanto deciso di chiudere lo spazio aereo da Hadera verso nord a causa delle "tensioni". Lo riferisce il Jerusalem Post, che rilancia notizie di Maariv. E' regolare, invece, al momento l'operatività dell'aeroporto internazionale di Tel Aviv, il Ben Gurion. Lo sottolineano le autorità dello stesso scalo in un banner proposto sul sito ufficiale: al momento non risultano cancellazioni e partenze ed arrivi si succedono in orario o con ritardi limitati.

Lo Stato ebraico ha inoltre rafforzato la sicurezza e innalzato il livello di allerta nelle missioni diplomatiche, nelle rappresentanze e nelle comunità ebraiche all'estero, riferisce il sito di notizie israeliano Ynet.

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