Fuad Shukr secondo era il responsabile della strage a Majdal Shams. Gallant: "Hezbollah ha superato la linea rossa"
Israele ha condotto un raid aereo sulla periferia meridionale di Beirut, in Libano. Lo hanno confermato le Idf. Secondo le forze dello Stato ebraico, nell'attacco è stato preso di mira il comandante e numero due di Hezbollah, Fuad Shukr, responsabile della strage al campo da calcio di Majdal Shams, sulle Alture del Golan, che ha provocato 12 morti tra bambini e adolescenti. Shukr è morto durante il raid israeliano a Beirut, scrive in un tweet il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari.
Oggi, 30 luglio 2024, si legge nel tweet, in un'operazione mirata, aerei da combattimento hanno attaccato la zona di Beirut, diretta dall'intelligence dell'AMN, e hanno ucciso Fouad Shukar, "Sid Mahsan", il comandante militare più anziano dell'organizzazione terroristica Hezbollah e capo della formazione strategica dell'organizzazione.
Pochi minuti dopo la conferma dell'attacco, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in una nota ha dichiarato: "Hezbollah ha superato la linea rossa".
Fuad Shukr, conosciuto anche come Hajj Mohsin, un consigliere militare del leader del movimento sciita filo-iraniano, Hassan Nasrallah. Fuad Shukr è il 'de facto' capo di Stato maggiore di Hezbollah, riferisce Channel 12.
Shukr era ritenuto dalle Idf diversi anni fa come comandante del progetto missilistico di precisione di Hezbollah. È anche ricercato dagli Stati Uniti per il suo ruolo nel bombardamento del 1983 della caserma dei marines americani a Beirut.
L'attacco arriva in un momento di altissima tensione tra Israele e Libano. Hezbollah ha minacciato di rispondere a qualsiasi "aggressione" israeliana dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato una "risposta dura" puntando il dito contro gli Hezbollah per l'attacco missilistico di sabato scorso a Majdal Shams.
"La leadership della resistenza deciderà la forma e l'entità della risposta a qualsiasi possibile aggressione", hanno detto ad al-Jazeera esponenti del gruppo in quella che è la prima reazione alle affermazioni arrivate da parte israeliana. "Gli emissari stranieri hanno suggerito di non rispondere ad alcun attacco in modo da non ampliare il conflitto - ha detto una delle fonti - ma noi risponderemo".
"Non ci aspettiamo un'invasione di terra, ma se lo faranno siamo pronti. Se decideranno di entrare in Libano, metteremo piede in Galilea", ha avvertito. Hezbollah ha negato ogni responsabilità per quanto avvenuto a Majdal Shams.
Hezbollah oggi ha invece rivendicato la responsibilità di un attacco con razzi contro il nord di Israele in cui è rimasto ucciso un trentenne nel Kibbutz di HaGoshrim. E' quanto riferisce il Times of Israel. Il sito di notizie libanese Naharnet riporta che gli Hezbollah libanesi hanno affermato di aver lanciato razzi Katyusha contro una base militare israeliana a Beit Hillel in risposta a un precedente raid israeliano a Jibsheet, nei pressi di Nabatieh.
Secondo le Idf, 10 razzi sono stati lanciati dal Libano contro il nord di Israele, la maggior parte dei quali intercettati dallo scudo di difesa aerea Iron Dome, mentre uno ha colpito il kibbutz di HaGoshrim, uccidendo l'uomo, raggiunto da una scheggia. Le forze di difesa israeliane hanno risposto con l'artiglieria, mentre i caccia hanno colpito un sito nel sud del Libano. Nella notte almeno cinque razzi sono stati lanciati dal Libano, ma non hanno raggiunto il territorio israeliano.