Il 65enne trentino detenuto per 24 anni negli Usa è atterrato all'aeroporto militare. La premier: "Fiera del lavoro del governo". Fonti Palazzo Chigi: "Iter concluso in tempi record"
Enrico Chico Forti, l'imprenditore trentino da 24 anni detenuto in Florida, è rientrato in Italia ed è arrivato a Rebibbia Nuovo Complesso. Apparso provato per il lungo viaggio dagli Stati Uniti, si è mostrato molto cordiale con gli agenti della polizia penitenziaria che lo hanno portato nella cella singola nella quale rimarrà questa notte e domani. Lunedì è atteso il trasferimento nella casa circondariale di Verona.
Il detenuto è atterrato questa mattina con volo dell’Aeronautica Militare all'aeroporto militare di Pratica di Mare, dove ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo scorso marzo, in occasione della sua missione negli Stati Uniti, aveva ottenuto il consenso al trasferimento del connazionale ai sensi della Convenzione di Strasburgo. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio ha poi lasciato l'aeroporto. Nell'andare via in auto, Meloni ha rivolto ai cronisti presenti all'esterno dello scalo un cenno di saluto.
"Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione", ha poi scritto la premier sui social allegando un'immagine dell'incontro. Forti ha lasciato la base di Pratica di Mare circa mezz'ora dopo la premier a bordo di un mezzo della Polizia Penitenziaria.
Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) May 18, 2024
Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione. pic.twitter.com/EiPDtb854L
Dal viaggio di Meloni negli Usa, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è partito l'iter "che si è concluso in tempi record mercoledì 15 maggio", quando si è svolta l’udienza nella quale Forti ha firmato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia sulla base del diritto italiano. Grazie "all'ottima collaborazione delle autorità americane, i tempi di definizione della procedura - dal momento in cui è stato formalizzato il consenso al trasferimento da parte del governatore della Florida lo scorso 13 marzo - sono da considerarsi eccezionali".
"Mediamente", secondo le stesse fonti, "la sola fase giurisdizionale italiana si definisce in alcuni mesi (da 5 a 6 mesi), cui segue la fase della consegna da concordare con le autorità americane che, di regola, dopo l’udienza di verifica del consenso impegna un arco temporale compreso tra le 3 e le 6 settimane".
L'operazione di rientro in Italia di Chico Forti "è stata resa possibile grazie all’autorevolezza e alla riservatezza del Governo italiano che con il Dipartimento di Giustizia ha portato avanti un proficuo lavoro in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e con il sostegno di tutte le Amministrazioni italiane coinvolte", riferiscono ancora le fonti, che continuano: "Negli ultimi anni si erano intensificati i negoziati fra l’Italia e gli Usa senza tuttavia arrivare al risultato raggiunto oggi".
"Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche con una grande azione del governo certamente, ma anche della nostra diplomazia", le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la notizia.
"E' da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando perché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano", ha aggiunto Tajani. "Ci sembra una scelta giusta, una scelta che tutela gli interessi del cittadino italiano, che tra l'altro ha avuto un comportamento ineccepibile come detenuto negli Stati Uniti e può continuare ad essere un detenuto modello anche in un carcere italiano", ha concluso il titolare della Farnesina.
"Bentornato a casa Chico. Un nuovo successo della diplomazia italiana e del governo. Grazie a un gioco di squadra, silenzioso ed efficace, riportiamo in Italia un nostro concittadino dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti. Sono orgoglioso del nostro lavoro", ha poi scritto il ministro sul social X.
"L’arrivo in Italia dell’aereo con a bordo Chico Forti è un’ottima notizia. Un risultato importante frutto di un grande lavoro svolto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal suo governo e dalla diplomazia italiana. A tutti loro i più sinceri complimenti e il ringraziamento per l’impegno profuso. Rivolgo, infine, un pensiero a Chico e alla sua famiglia, che per 24 anni hanno affrontato con dignità questa complessa vicenda giudiziaria". Così il presidente del Senato, Ignazio la Russa, sui social.
“È un giorno di gioia e di soddisfazione per l’intero Paese: il rientro in Italia di Chico Forti - atteso da anni - è innanzitutto un successo della Presidente Giorgia Meloni e uno straordinario traguardo politico e diplomatico, frutto di intensa e proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli''. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
''Ringrazio in particolare l’Attorney general, Merrick Garland, e il Governatore della Florida, Ron De Santis: aver permesso al nostro concittadino di continuare a scontare la pena in Italia – e poter così riabbracciare l’anziana madre – è un importante segnale di amicizia e di fiducia verso il nostro Paese. Dimostra tutta l’autorevolezza di cui, in questo momento, il Governo italiano gode negli Stati Uniti.Essenziali nell’accelerazione delle ultime procedure di consegna – che si sono perfezionate in tempi record dalla formalizzazione del consenso - sono stati anche i colloqui avvenuti a latere del G7 Giustizia la settimana scorsa a Venezia''.
''Si chiude così un dossier molto complesso, seguito con estrema cura dalle competenti articolazioni ministeriali che desidero ringraziare vivamente: la collaborazione – nel più rigoroso e doveroso riserbo - tra tutte le istituzioni ha consentito il rientro a casa, finalmente, di Chico Forti”.
“Abbiamo aspettato 25 anni questo giorno, e finalmente è arrivato. Non ci aspettavamo che sarebbe avvenuto tutto così velocemente a dire la verità”, dice all’Adnkronos Gianni Forti, zio di Chico, commentando il suo rientro in Italia. “Sapevamo che il governo si era occupato di accelerare al massimo, ma siccome alle 15 c’è stata l’udienza alla Corte federale, i tempi tecnici lasciavano ipotizzare un rientro non prima di tre settimane. È stata una sorpresa per tutti noi - ha aggiunto - ma soprattutto per la mamma che non ha mai smesso di sperare in questo momento”.
"Ho visitato spesso Chico nell’ultimo anno e, da quando è stata data la notizia del suo trasferimento, ci siamo sentiti spesso: pochi giorni fa mi ha detto che per lui inizia una nuova vita e che non vede l’ora di riabbracciare la madre". A riferire le parole di Chico Forti è Andrea Di Giuseppe, unico parlamentare di Fratelli d’Italia eletto all'estero, che ha seguito il caso Forti da febbraio 2023, favorendo il trasferimento in Italia del nostro connazionale detenuto negli Stati Uniti da 24 anni. ''Finalmente Forti è rientrato in Italia'', dice in una nota l'esponente di via della Scrofa che spiega l'iter del ritorno dell'imprenditore trentino: '''Nelle ultime settimane l'attenzione su Forti è stata impressionante e i tentativi di contattarlo non si contano. Grazie a un lavoro certosino con palazzo Chigi è stato possibile ridurre i tempi di trasferimento che, nelle ultime 24 ore, hanno subito un’ulteriore accelerazione".
In "un momento così delicato", racconta Di Giuseppe, "abbiamo dovuto rinviare l’annuncio del trasferimento in Italia e muoverci in modalità silenziosa perché c’era il concreto rischio di irrigidire e indispettire all’ultimo secondo le autorità statunitensi, una situazione che avrebbe potuto bloccare il transfer, vanificando il duro lavoro portato avanti fino a oggi e distruggendo il sogno di tornare a casa del nostro connazionale. Questo governo, in prima persona Giorgia Meloni, ha mantenuto quanto promesso, a differenza di chi, per farsi pubblicità, ha giocato sulla pelle di una persona detenuta da un quarto di secolo: si lavora in silenzio fino a risultato ottenuto''.
"Non è stato facile rimanere in silenzio ma oggi -conclude Di Giuseppe- possiamo finalmente dare questa notizia; ringrazio lo stato della Florida e il Governo americano per la collaborazione, lo studio Tacopina per il lavoro legale e la famiglia Bocelli, da sempre al fianco di Chico, per il supporto umano. Ovviamente, quella di Forti non è una scarcerazione ma un trasferimento in Italia dove, secondo le nostre leggi, finirà di scontare la sua pena".
Forti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998, era stato scarcerato alcuni giorni fa, mentre l'autorizzazione al trasferimento in Italia era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso.
Nella scheda di Forti del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella del 15 maggio indicata come data del rilascio a seguito di un'udienza in cui aveva siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. Era l'ultimo passaggio prima del rientro.