La portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani, torna sulla presunta correlazione tra la detenzione del cittadino iraniano in Italia e l'arresto della giornalista: "Ci auguriamo questione si risolva rapidamente"
L'arresto di Cecilia Sala a Teheran "non è in alcun modo una ritorsione" per quello del cittadino iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia. Lo ha ribadito la portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani, durante un punto stampa. "Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente", ha aggiunto la portavoce.
Già ieri il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, aveva affermato che l'arresto di Cecilia Sala per 'violazione delle leggi islamiche', "non ha nulla a che fare" con la detenzione del cittadino iraniano in Italia su richiesta statunitense. Sul caso della giornalista italiana, ha aggiunto, "è stata aperta un'inchiesta".
A proposito della detenzione di Mohammed Abedini in Italia, Baghaei ha detto: "Consideriamo questa una forma di presa di ostaggio nei confronti dei cittadini iraniani. La loro accusa è infondata. La nostra richiesta è che le relazioni con l’Iran non vengano influenzate dalle volontà di terzi. Abbiamo seguito la questione fin dall'inizio".
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani organizzerà giovedì a Roma una riunione del 'Quint' sul Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione in Siria e Iran, alla quale sarà presente anche il segretario di Stato americano Antony Blinken. Nel corso della riunione, che si terrà nella serata del 9 a Villa Madama, il ministro affronterà con i Paesi amici anche lo stato delle relazioni con l'Iran, in particolare anche alla luce dell'arresto di Cecilia Sala. Secondo quanto si legge in una nota del dipartimento di Stato, Blinken - reduce da una missione a Seul, Tokyo e Parigi - a Roma incontrerà i colleghi europei per discutere il sostegno a "una transizione politica pacifica, inclusiva e guidata dai siriani". Poi, il 10 e 11 gennaio si unirà a Biden per gli incontri con il Papa e con Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.
"Ad oggi non ho depositato altro. Per il futuro vedremo", ha ntanto detto all'AdnKronos l'avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, dopo che dalla Procura generale di Milano è trapelata l'intenzione di mantenere il parere negativo all'istanza che il legale ha presentato per chiedere gli arresti domiciliari per il suo assistito.
Il 2 gennaio scorso, la procura generale di Milano ha trasmesso alla Corte d'Appello il parere negativo sulla richiesta presentata dalla difesa di Abedini.