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Niente iniezione, in Usa un condannato a morte ha chiesto il plotone d'esecuzione

Domani la prima fucilazione in 15 anni per un condannato a morte

Bandiera degli Stati Uniti - Ipa
Bandiera degli Stati Uniti - Ipa
06 marzo 2025 | 19.56
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E' fissata per domani la fucilazione di Brad Keith Sigmon, condannato a morte che per la sua esecuzione ha preferito il plotone di esecuzione alla sedia elettrica e l'iniezione letale, i metodi adottati dalla South Carolina per mandare a morte i condannati. La Corte Suprema dello stato ha rifiutato l'ultima richiesta di sospensione dell'esecuzione ed è molto improbabile che il governatore repubblicano Henry McMaster accolga la richiesta di clemenza presentata dai gruppi abolizionisti, e quindi quella di domani sarà la prima fucilazione di un condannato a morte condotta negli Stati Uniti in 15 anni.

Il legale dell'uomo, condannato a morte per duplice omicidio, ha spiegato al Washington Post che il suo assistito ha scelto il plotone di esecuzione perché "ha paura" ed è preoccupato per le possibili sofferenze provocate dall'iniezione letale, il cui procedimento, ha aggiunto il legale, viene "tenuto segreto".

Secondo quanto riferiscono i media americani, il plotone di esecuzione sarà composto da tre agenti che spareranno da una distanza di circa 4,6 metri. Da quando è stata reintrodotta la pena di morte negli Usa nel 1976 sono state eseguite solo tre condanne a morte per fucilazione, tutte nell'Utah, nel 1977, nel 1996 e nel 2010.

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