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Comunicato stampa

Innovazione e sostenibilità: la Doriguzzi Energy si conferma leader del mercato del legno

Innovazione e sostenibilità: la Doriguzzi Energy si conferma leader del mercato del legno
21 marzo 2025 | 12.01
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Da più di settant’anni l’azienda di Belluno lavora per dare nuova vita alle aree boschive del territorio combattendo le calamità e promuovendo la sostenibilità ambientale

San Nicolò di Comelico ( Bl), 21 marzo 2025. La Doriguzzi Energy Srl è un’impresa specializzata nel recupero di biomassa che opera sul territorio del Bellunese, di tutto il Triveneto e in Austria. Da quando, nel 1937, Severino Doriguzzi ha deciso di avviare questa impresa, le cose sono cambiate moltissimo e il settore è stato interessato da un profondo processo evolutivo. Se allora si trattava di un lavoro che richiedeva notevole forza fisica, molto tempo e una tecnica estremamente precisa, oggi la raccolta di scarti legnosi, il trasporto di cippato e il commercio di tronchi, cascami di segheria e legna da ardere avviene tramite mezzi molto specifici e tecnologie in grado di trasformare l’intera filiera produttiva in un’opportunità di crescita sostenibile per tutto il settore.

“Oggi, la Doriguzzi Energy continua ad occuparsi di questo genere di attività, ma da qualche anno abbiamo voluto conferire un valore aggiunto al business, concentrandoci sul recupero di biomasse finalizzato alla fornitura di centrali a cippato”, racconta Michele Doriguzzi, nipote di Severino e attuale titolare dell’azienda. “Una delle cose che ci distingue maggiormente dagli altri operatori del mercato è l’altissima qualità del legname che destiniamo alla biomassa, dovuta alle particolarità che caratterizzano i boschi di questa zona: il macinato di abete che utilizziamo è di ottima qualità in quanto è quasi senza corteccia, con una percentuale di umidità che varia da un minimo del 25% ad un massimo di 35%. Da diversi anni collaboriamo con varie aziende ben inserite nel contesto boschivo italiano e austriaco, consolidando la nostra posizione sul mercato e il nostro pluriventennale rapporto con il territorio”.

La Doriguzzi Energy può contare su un parco macchine di tutto rispetto che le consente di operare in tutti i contesti e a qualsiasi condizione. “Il punto forte dell’azienda”, spiega il CEO, “nonché mezzo principale per giungere al prodotto finale, è il nostro cippatore Albach Diamant 2000, la Ferrari dei mezzi di settore, a cui abbiamo affiancato diversi automezzi adibiti al trasporto di cippato e legname generico, come sei bilici con rimorchio Walking Floor, due autotreni ribaltabili, tre pale caricatrici, un autotreno scarrabile e una motrice ribaltabile, mezzi fondamentali per il recupero della biomassa direttamente dal bosco. È vero, a causa della mancanza di personale, difficilmente reperibile nelle nostre zone, nell’ultimo anno siamo stati costretti a dimezzare la nostra flotta, ma è stata anche l’occasione per rivedere le nostre priorità e comporre un parterre di mezzi di ultima generazione a bassi consumi ed emissioni. D’altronde, la ricerca di automezzi sempre più all’avanguardia e al passo con la transizione ecologica è un’attività che ci ha sempre caratterizzato, fin da quando mio padre Mario, grande innovatore, ha sviluppato i primi allestimenti per il trasporto di tronchi su modello austriaco e ha importato dall’Olanda i primi semirimorchi Walking Floor”.

Oggi Doriguzzi Energy è il ponte che collega il bosco all’impianto per la produzione di energia. Tra i suoi clienti spiccano anche fabbriche per la produzione di pellet, cartiere, centrali elettriche e termo-elettriche, privati e Comuni della zona, come Santo Stefano di Cadore e San Nicolò di Comelico. “Le pratiche che mettiamo in campo nell’ottica di tracciare l’intero processo produttivo e di rendere sostenibile tutta la filiera hanno attirato l’interesse di molti player, sia pubblici che privati, e ci permettono di ambire a importanti riconoscimenti come il SURE-EU Sustainable Resources Verification Scheme, un sistema di certificazione riconosciuto dalla Commissione Europea e dalle autorità nazionali che valuta la sostenibilità della biomassa e dei prodotti bio-based lungo l’intera catena del valore”, dichiara Doriguzzi. “Se parliamo di sostenibilità, dobbiamo partire dall’assunto che la natura stessa delle nostre attività le rende fondamentali per la tutela delle aree boschive, in quanto contribuiscono sensibilmente al contenimento del rischio d’incendi e concorrono al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema industriale italiano, poiché il cippato, nostro prodotto di punta, è una validissima alternativa alle risorse fossili e il suo processo di combustione genera basse emissioni di CO₂ e fornisce, al tempo stesso, un’ottima resa termica. Inoltre, la trasformazione di residui legnosi in un prodotto utile riduce gli sprechi e favorisce l’economia circolare, poiché la biomassa genera un prodotto commerciabile invece che un rifiuto da smaltire. Da non sottovalutare anche la nostra capacità di macinare gli scarti del legno direttamente in loco, riducendo gli spostamenti su gomma e diminuendo, cosi, l’inquinamento da smog. In poche parole, le nostre attività si adattano perfettamente all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU”.

Come se non bastasse, dopo la tempesta Vaia che ha colpito la pregiata ricchezza dei boschi della Val Visdende, la Doriguzzi Energy continua ad essere in prima linea anche nella lotta al bostrico tipografo, un insetto dell’ordine dei coleotteri, diffusosi con l’aumento delle temperature, la cui azione invasiva è in grado di seccare gli alberi lasciandoli in piedi e di inaridire vastissime aree boschive. “Il rapporto simbiotico che abbiamo consolidato con il territorio in questi settant’anni di attività ci spinge a combattere questo tipo di calamità”, conclude il titolare della Doriguzzi Energy. “Ci impegniamo quotidianamente a promuovere una forma di business che ottimizzi le risorse e velocizzi i processi, in modo che questi parassiti non abbiano il tempo di diffondersi attraverso i residui legnosi lasciati in montagna. Il nostro obiettivo è quello di abbattere le piante malate e dare nuova linfa al bosco, nostra inesauribile fonte di vita”.

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