
Trieste, passo obliquo delle città di confine. Sguardo lungo sull'orizzonte. Tra il fruscio della bora e il bianco dei palazzi mitteleuropei, Italo Svevo insegue l’inconscio prima ancora di Freud, mentre James Joyce mette in fila parole che cambieranno per sempre la letteratura del Novecento. In due parole: innovazione, futuro. Non poteva che essere pensato qui, dicono i partecipanti al progetto, l’Agorai Innovation Hub: obiettivo, fare di Trieste il nuovo cuore pulsante per umanizzare l'Intelligenza artificiale. Oggi la presentazione a Trieste.
L'iniziativa farà leva sulle potenzialità delle tecnologie. Lo scopo sarà guidare lo sviluppo tecnologico e scientifico verso obiettivi di miglioramento della qualità della vita. Un polo di riferimento internazionale per la ricerca, aperto a nuove collaborazioni e sinergie. A farne parte, importanti realtà economiche e imprenditoriali sia locali sia internazionali, insieme ad un’istituzione pubblica e ad enti accademici, nonché a centri di ricerca di eccellenza a livello internazionale: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, assicurazioni Generali, insieme a Banca Generali e Generali Italia, Fincantieri e Fondazione Fincantieri, illycaffè, Goldman Sachs, Università di Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa), Università di Udine, Mib Trieste School of Management, Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), Deloitte, con la partecipazione dell’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (Ictp).
Tutti uniti da un’idea comune: costruire un punto di riferimento globale per l’intelligenza artificiale umana. Proprio qui, a Trieste: porto naturale di idee. A ospitare l'Hub sarà Palazzo Carciotti, simbolo di Trieste e prima sede di Generali, che ritornerà a rappresentare lo spirito innovatore della città. La sede verrà collocata nella porzione del fronte mare del Palazzo, e sarà concepita come centro di ricerca, luogo di incontro e scambio per ricercatori, imprenditori e studenti. Acquistato da Generali a inizio 2025, Il Palazzo verrà sottoposto a un importante progetto di ristrutturazione e restauro, a cura di Generali Real Estate. Durante i lavori di restauro e valorizzazione, la sede dell’Hub sarà nel contiguo palazzo Berlam, già sede dell’Academy di Generali. Ma Agorai, garantiscono i promotori, non è solo un luogo fisico. Nelle loro intenzioni è una visione. A partire dal nome che fonde la memoria dell’agorà greca – luogo di scambio, pensiero, comunità – con l’eco dell’intelligenza artificiale (Ai), richiamata dalle lettere alfa e iota. Dicono: una sintesi perfetta tra passato e futuro. Tra umanesimo e innovazione. Una parola che incarna ciò che l’hub vuole essere: uno spazio di frontiera.
La struttura, dicono gli organizzatori, è pensata per essere viva e dinamica: una Fondazione per la ricerca di base e una società per azioni per la ricerca applicata, capace di sviluppare casi studio, attrarre talenti, promuovere start-up e generare impatto reale. Google Cloud metterà a disposizione i suoi modelli più avanzati, da Gemini ad AlphaFold; Deloitte accompagnerà l’innovazione fino al mercato; Goldman Sachs curerà le frontiere della finanza intelligente. Tutto con un’unica direzione: “humanaize the future” – umanizzare il futuro. Non solo intelligenza artificiale, ma anche sensibilità, misura, responsabilità.
Tre gli assi portanti: ricerca di base, per esplorare nuovi orizzonti; ricerca applicata, per tradurre le scoperte in soluzioni concrete; formazione, per creare una nuova generazione di professionisti capaci di orientare il cambiamento. L’Open Academy, dicono, sarà il cuore pulsante di questa missione formativa, un luogo aperto e condiviso dove sapere e impresa si incontrano. Le aree su cui si concentra il lavoro dell’hub sono cruciali. Dalla salute e longevità, con modelli predittivi che aiutano a personalizzare le cure, all’agricoltura rigenerativa e all’alimentazione sostenibile, passando per la mobilità intelligente e la logistica ottimizzata, fino alla finanza evoluta, dove l’IA supporta l’analisi dei mercati, la gestione del rischio, la sicurezza dei capitali. L’etica e la misurazione dell’impatto saranno la bussola che guiderà ogni scelta.
Le parole dell'amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet: “Il tema dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e del suo impatto dal punto di vista sociale, economico, lavorativo ed etico è fondamentale per tutti noi. Agorai nasce da questa consapevolezza, e dalla volontà di un ampio ecosistema di partner pubblici e privati di respiro internazionale di mettere insieme le rispettive competenze per orientare lo sviluppo tecnologico al servizio dell'uomo e delle comunità, formare talenti e promuovere conoscenza: come Generali, siamo particolarmente orgogliosi non solo di aver promosso la creazione di questo centro così innovativo, ma anche di poterlo ospitare nel rinnovato Palazzo Carciotti, luogo di fondazione e prima sede della nostra società, che di recente abbiamo acquistato". La sfida parte da Trieste: porto franco dal 1719, crocevia di talenti e culture: greci, serbi, italiani, ebrei, sloveni, austriaci. Città di cultura: Joyce la chiamava Europiccola, un nobile francese la definì la "Philadelphia d’Europa".