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Bonus, Crimi: "Deputati rinuncino alla privacy"

Il capo politico del M5S: "Se non dovesse palesarsi spontaneamente chi ha richiesto il bonus, chiederò a tutti i nostri parlamentari di sottoscrivere una dichiarazione per autorizzare l'Inps a fornire i dati di chi ne ha usufruito". Di Maio: "Nomi dei furbetti siano resi pubblici". E' caccia ai 5 deputati: inchieste interne e panico in chat

(Fotogramma)
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10 agosto 2020 | 09.18
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"Se non dovesse palesarsi spontaneamente chi ha richiesto il bonus, chiederò a tutti i nostri parlamentari di sottoscrivere una dichiarazione per autorizzare l'Inps a fornire i dati di chi ha usufruito del bonus. Un fatto così grave non può passare senza conseguenze. Spero che tutti i partiti si muovano nella stessa direzione, lo dobbiamo a chi sta soffrendo le dure conseguenze di questa pandemia". Lo dichiara Vito Crimi, capo politico del M5S e viceministro dell'Interno, dopo la notizia, pubblicata da 'La Repubblica', secondo cui alcuni deputati avrebbero chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro mensili introdotto dal decreto Cura Italia per le partite Iva in difficoltà a causa del Covid.

''Sono pronto ad aderire all’idea lanciata da Vito Crimi sulla rinuncia alla privacy così da autorizzare l'Inps a pubblicare i nomi. Facciano lo stesso tutti i parlamentari di ogni forza politica. Il mio è un appello rivolto a tutti i leader dei partiti: chiedano ai loro eletti di rinunciare alla privacy e permettano all'Inps di rendere pubblici i nomi di questi approfittatori'' scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. ''Dalla lettura dei giornali di questa mattina emerge un quadro sconcertante - sottolinea - Oltre ai 5 deputati furbetti, ci sarebbero altri 2.000 politici tra amministratori locali e regionali in tutta Italia ad aver fatto richiesta del bonus partita Iva destinato ai liberi professionisti in difficoltà per l’emergenza Covid. Siamo davanti a fatti di una gravità assoluta''.

"E' indegno che dei parlamentari della Repubblica italiana chiedano quegli aiuti destinati alle partite Iva in difficoltà. E' un comportamento intollerabile e incomprensibile - dice il presidente della Camera Roberto Fico ai microfoni del Gr Rai - Chiedo a queste persone di uscire pubblicamente, chiedere scusa e ridare i soldi indietro. Questo lavoro ha bisogno di senso di responsabilità e della consapevolezza del senso vero e profondo delle istituzioni. Gli eletti che rappresentano il popolo non possono tenere un comportamento del genere".

"Via la scusa della privacy! Vogliamo i nomi dei 5 parlamentari che senza un minimo di vergogna han richiesto i 600€ per le partite Iva durante il periodo Covid! - scrive su Facebook Stefano Buffagni (M5S), viceministro dello Sviluppo economico - Pronto a firmare dichiarazione ad Inps sulla mia rinuncia alla privacy: lo devono fare tutti i parlamentari! La trasparenza su chi ha avuto la faccia tosta di richiedere quelle somme è fondamentale. Se il problema è la norma sulla privacy, raccolgo la proposta di Vito Crimi: firmiamo tutti la rinuncia alla privacy e rispondiamo in trasparenza davanti agli italiani!".

A Montecitorio è caccia ai 5 'furbetti' del bonus e nei partiti si sono accesi i riflettori per scovare i 5 onorevoli. Unanime lo sdegno espresso dai principali esponenti delle forze politiche che siedono in Parlamento.

"I parlamentari che hanno chiesto l'indennità da 600€ sarebbero 3 leghisti, uno di Italia Viva e uno del M5S. Cosa aspettano a dimettersi? L'istituzione in cui siedono merita rispetto: è il tempio della democrazia. Se ne vadano immediatamente! #iosonodiversa" ha scritto su Twitter Alessia Morani (Pd), sottosegretario al Mise.

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