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Bonus, Di Maio: "Fuori i nomi, parlamentari rinuncino a privacy"

Il ministro degli Esteri sulla proposta di Crimi: "Pronto a rinunciare, lo facciano tutte le forze politiche". E avverte: "Nessuno scarichi colpe sui commercialisti". Caccia ai 5 deputati: inchieste interne e panico in chat. Lolini (Lega): "Mai richiesto, pronto a vie legali". Iv: "Furbetto non ci risulta, Inps faccia nomi o smentisca". Lollobrigida (FdI): "Perché i 5S sapevano prima i partiti dei furbetti?"

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10 agosto 2020 | 11.45
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"Noi stiamo firmando una delibera, una autocertificazione in cui rinunciamo alla privacy, tutto il gruppo parlamentare lo farà: controllateci, controllate chi ha preso il bonus. Chiediamo a tutte le forze politiche di fare la stessa cosa". Lo dice Luigi Di Maio in una diretta Facebook sul bonus Inps ai parlamentari. "I nomi devono venire fuori, quelle persone si devono dimettere, non mi interessa se c'è uno del M5s, anche se si dice sia un ex ora al Misto". "C'è una forza di opposizione che sta facendo trapelare che è colpa dei commercialisti: portate rispetto, non facciamo scarica barile sui professionisti che agiscono su mandato del cliente".

Caccia ai 5 deputati: inchieste interne e panico in chat

Iv: "Furbetto non ci risulta, Inps faccia nomi o smentisca"

"A questo punto il referendum sarà un altro segnale di sobrietà alle istituzioni, per dare un senso alle istituzioni rispetto ad azioni del genere" ribadisce ricordando che "il 20 e il 21 settembre possiamo dare insieme una bella sfoltita e fare la storia". "Gli italiani potranno scegliere se tenersi 945 parlamentari o se tagliare 345 stipendi inutili. Io non ho dubbi". "Fango sulle istituzioni. Azioni che non salvano nessuno, che fanno del male alle istituzioni". "Non possiamo accettare comportamenti del genere", ha spiegato il ministro degli Esteri dicendo tra l'altro: "Ora si dice che non possiamo sapere i nomi per la privacy. Ma non c'entra la privacy, stiamo parlando del rapporto di fiducia cittadino-elettore ed è giusto che quella persona renda conto a chi lo ha eletto".

''Tra i 5 deputati leggo che ci sarebbe anche un esponente dei 5 Stelle - aveva detto questa mattina -. Non mi importa da quale forza politica provengano, so soltanto che questi 5 deputati non possono più rappresentare le istituzioni'', ha aggiunto. ''Così come hanno avuto il coraggio di prendersi un bonus di 600 euro guadagnando uno stipendio di 13mila euro netti al mese, adesso abbiano il coraggio di uscire allo scoperto. Abbiano il coraggio di mostrarsi agli italiani'', ha detto ancora Di Maio, aggiungendo: ''Nessuno pensi di scaricare le proprie colpe su altri, mettendo di mezzo ad esempio i commercialisti per salvarsi''.

Lollini (Lega): "Mai richiesto, pronto a vie legali"

''E' il momento di scegliere da che parte stare. Se dalla parte degli italiani o della casta. Noi abbiamo già scelto', ha continuato il ministro, aggiungendo: ''Mi aspetto un coro unanime: questa gente deve andare a casa. Questa gente è il male dell’Italia e, se vogliamo davvero voltare pagina, va combattuta con tutte le nostre forze'', ha concluso.

Lollobrigida (FdI): "Perché i 5S sapevano prima i partiti dei furbetti?"

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