Zingaretti: "Senza garanzie sulla durata del processo, Pd presenterà una sua proposta". Bonafede scettico: "Vicini a svolta, sarebbe passo indietro". La Camera ha respinto la richiesta di esaminare con urgenza la pdl Costa
Si infiamma il dibattito sul fronte della prescrizione. Oggi l'aula della Camera ha respinto la richiesta di esaminare con urgenza la pdl Costa, la proposta di legge di Forza Italia che punta a bloccare l'entrata in vigore, il primo gennaio prossimo, della riforma della prescrizione. Si sono schierati per il no M5S, Pd e Leu, per il sì tutto il centrodestra. Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto.
"Rivendichiamo l'idea di una politica non urlata o egoista e oggi sul tema della prescrizione il Pd si è confermato forza leale con la maggioranza - ha scritto in una nota il segretario Pd, Nicola Zingaretti - Ma, come abbiamo sempre detto, riteniamo inaccettabile l'entrata in vigore delle norme sulla prescrizione senza garanzie sulle durate dei processi". "Non si può rimanere sotto processo per un tempo indefinito, per lunghissimi anni. Senza un accordo nei prossimi giorni, come annunciato dal gruppo parlamentare - ha avvertito Zingaretti - il Pd presenterà una sua proposta di legge. Lavoriamo dunque insieme per trovare una soluzione credibile e cambiare in meglio le cose”,
Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha appreso con soddisfazione del voto della Camera. A quanto riferiscono fonti di via Arenula, il ministro ha apprezzato il messaggio di compattezza rispetto alla maggioranza che il Pd ha valuto dare tramite il voto e, in qualche modo, ha rilanciato: “Può essere un buon momento per chiudere finalmente sulla riforma del processo penale”. Per quanto riguarda il comportamento dei deputati di Italia Viva, a chi l’ha potuto sentire, Bonafede ha detto: “Ognuno fa le sue scelte, le nostre sono chiare da sempre”.
Quanto all’istanza manifestata dal Pd sulla presentazione di una propria proposta se non si riuscisse a trovare un accordo in maggioranza, il ministro della Giustizia ha manifestato lo stesso scetticismo già mostrato al vertice di maggioranza, perché di fatto si tratterebbe di un enorme passo indietro “mentre siamo a pochi passi da una svolta”. Con quella proposta, infatti, invece che far prescrivere i reati, si fanno prescrivere i processi e, quindi, rispetto al tema della prescrizione, si tornerebbe al punto di partenza.