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Fico: "Non so più chi siamo"

All'assemblea degli eletti M5S: "E' da vecchia politica mettere in discussione il capo dopo una sconfitta. In un mare in tempesta vince chi ha più identità"

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29 maggio 2019 | 23.53
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"Il problema non è Luigi, ma siamo tutti e dobbiamo lavorare insieme. Serve più lavoro sul territorio". Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico durante l'assemblea degli eletti M5S. Fico non è d'accordo con la votazione di domani su Rousseau. "E' da vecchia politica mettere in discussione il capo politico dopo una sconfitta - ha scandito - Almeno abbiamo un vertice, il problema è che mancano gli altri". "Dobbiamo riprendere i nostri valori e capire quali sono quelli fondanti" ha esortato in un passaggio del suo intervento.

"Se io devo dirvi oggi che cosa siamo, se devo fare una radiografia di questo Movimento, la mia risposta è che non lo so. Non lo so più che cos'è questo Movimento" le parole pronunciate da Fico, a quanto apprende l'Adnkronos. Parole che hanno ricevuto l'apprezzamento dei parlamentari, che hanno applaudito il presidente della Camera. "Se fossi fuori dal Movimento, lo potrei votare questo Movimento se non comprendo che cosa è? Quali sono i nostri valori e i nostri principi?". "Non dobbiamo abdicare ai nostri principi, i nostri valori. Se io conosco i miei valori, non me li 'scamazza' nessuno. La nostra identità oggi qual è, chi siamo, dove stiamo andando? - ha chiesto ancora - In un mare in tempesta vince chi ha più identità, è come un'ancora nel mare agitato. E noi questa l'abbiamo persa".

Per Fico "le cose che non vanno sono tante e vanno risolte. Ci sono tante cose che vanno, ma quelle che non vanno dobbiamo affrontarle con coraggio". "Oggi - ha rimarcato, a quanto apprende l'Adnkronos - dobbiamo mettere una linea di demarcazione sulle cose che non vanno. Le dobbiamo risolvere e ce le dobbiamo dire. Dobbiamo dirci tante cose. Possiamo dirci che in questo anno tante scelte sono state scelte dettate da un'idea di comunicazione malata, che non corrisponde ai nostri valori". "Se la comunicazione si mangia la politica, si è mangiata tutto. E anche noi stessi. Su tante questioni abbiamo guardato prima un sondaggio, siamo caduti negli errori fatti dagli altri partiti - ha detto Fico - Oggi tante cose le facciamo in modo incoerente... Non si può più procrastinare un cambiamento. Da oggi voglio che le cose cambino".

Ed ha sottolineato ancora: "Dobbiamo risolvere alcune situazioni. La linea politica come si mischia con quella comunicativa? Riusciamo a separarle nettamente? Come la costruiamo la linea politica? La costruiamo con più persone che decidono? Allora queste persone che decidono come sono elette? Ed è un problema, non è uno scherzo. Se vengono elette in un certo modo, poi fai una struttura, poi devi fare l'assemblea, poi devi fare il congresso e poi sei diventato un partito politico... E allora però non possiamo diventare un partito ma siamo nel peggio del partito politico perché abbiamo solo il vertice e ci manca tutta la filiera democratica dietro. E non può funzionare neanche questo". "Vogliamo provare a diventare un partito politico classico oppure vogliamo provare a fare il M5S, che è molto più difficile? Non ho soluzioni, penso che dobbiamo solo trovare una via", ha affermato, a quanto apprende l'Adnkronos, la terza carica dello Stato.

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