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Bielorussia nel caos, Tikhanovskaya al sicuro in Lituania

Scontri e proteste in tutto il Paese dopo le elezioni vinte da Aleksander Lukashenko tra accuse di frode e brogli. La candidata dell'opposizione ha presentato ricorso alla commissione elettorale

(Afp)
(Afp)
11 agosto 2020 | 08.12
LETTURA: 4 minuti

"Svetlana Tikhanovskaya è al sicuro, è in Lituania". Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius, parlando della candidata dell'opposizione bielorussa alle presidenziali di domenica, che si temeva fosse stata trattenuta dalle autorità, dopo aver presentato ricorso alla commissione elettorale contro l'esito del voto, vinto da Aleksander Lukashenko tra accuse di frode e brogli. "Quella di lasciare il Paese e rifugiarsi in Lituania è stata "una decisione molto difficile", ha ammesso in un video Tikhanovskaya, spiegando di averlo fatto "per i suoi figli".

In un'intervista alla radio nazionale Lrt, Linkevicius ha detto che Tikhanovskaya è arrivata in Lituania dopo essere stata detenuta per alcune ore a Minsk. "La cosa principale - ha sottolineato - è che è al sicuro, dal momento che era stata arrestata in Bielorussa ed era rimasta sette ore in detenzione". Il ministro non ha precisato come la candidata dell'opposizione è arrivata e per quanto tempo si fermerà in Lituania.

I DUBBI SUI VIDEO - "Proteggetevi. Nessuna vita umana deve essere persa per quello che sta accadendo", ha dichiarato Svetlana Tikhanovskaya in un video pubblicato sul portale bielorusso tut.by diretto ai suoi sostenitori in Bielorussia, in un trascritto diffuso dall'agenzia russa Tass. "So che molti mi capiranno, molti mi giudicheranno, molti mi odieranno. Ma non auguro a nessuno di dover affrontare la scelta che ho dovuto fare io. I bambini sono la cosa più importante", ha aggiunto. La candidata alle elezioni presidenziali in opposizione ad Aleksandr Lukashenko ha assicurato di aver preso la decisione di lasciare la Bielorussia per rifugiarsi in Lituania "da sola". "Né gli amici, né la famiglia, né il mio staff, e neanche mio marito Sergei (già candidato alle elezioni presidenziali e poi arrestato, ndr.) mi avrebbero potuto influenzare in alcun modo". In un secondo video, pubblicato sul canale Telegram "Zhyoltye Slivy" considerato vicino al regime, l'oppositrice bielorussa Svetlana Tikhanovskaya, che dopo il voto di domenica si è rifugiata in Lituania, lancia un appello ancora più diretto ai suoi sostentori rispetto a quanto già emergeva da una sua prima dichiarazione diffusa questa mattina. "Vi chiedo di essere prudenti e di rispettare la legge. Non voglio spargimenti di sangue e violenza. Vi chiedo di evitare il confronto con la polizia, di non scendere in piazza in modo che le vostre vite non siano messe a rischio. Prendete cura di voi stessi e dei vostri prossimi e cari", ha affermato, chiaramente provata, leggendo un testo scritto. Mariva Kalesnikava, una alleata di Tikhanovskaya nella sua battaglia contro il regime, denuncia che già il primo video era stato registrato quando la candidata alle elezioni presidenziali era stata trattenuta dalla polizia bielorussa per tre ore, senza la presenza di un avvocato, dopo che si era presentata al quartier generale della Commissione elettorale a Minsk per depositare una denunciia formale per i risultati ufficiali delle elezioni, prima di lasciare il Paese per la Lituania.

Il video nel quale la leader dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, rifugiatasi in Lituana, esorta i suoi sostenitori a non manifestare sarebbe stato girato dietro le minacce del regime di Minsk. E' quanto sostiene un'attivista a lei vicina, Maria Kolesnikova, in un incontro con la stampa. "Noi riteniamo che questo video sia stato registrato sotto la pressione delle forze di sicurezza", ha denunciato la donna, secondo la quale la Tikhanovskaya avrebbe registrato quel filmato mentre si trovava alla commissione elettorale, dove era andata per presentare ricorso contro l'esito del voto di domenica e dove è rimasta bloccata per alcune ore. Ore "durante le quali era sola con i membri delle forze di sicurezza".

Il Presidente della Lituania Gitanas Nausėda sconfessa la veridicità dei video di Svetlana Tsikhanovaya che si è rifugiata nel suo Paese. "Nessuna persona sana di mente crede che Tsikhanovaya abbia registrato questo video volontariamente. E' solo una prova dei metodi usati dal regime bielorusso per piegare le persone e lo spirito della gente", ha dichiarato.

L'ATTIVISTA MORTO - L'oppositore morto a Minsk ieri sera alle undici (le dieci in Italia) negli scontri fra gli attivisti scesi in piazza per protestare contro il risultato delle elezioni presidenziali e polizia è stato ucciso da una deflagrazione. Il ministero degli Interni afferma che a esplodere è stato un "esplosivo non identificato" che l'attivista stava lanciando durante gli scontri con le forze speciali sulla via Priitisky della capitale ma sono in molti a denunciare l'impego, da parte della polizia, di granate illuminanti contro i manifestanti. Sono diverse le testimonianze, raccolte da Belsat, ad attribuire alle forze speciali la morte dell'oppositore. La polizia ieri è intervenuta per disperdere i manifestanti in più di dieci città del Paese, fra cui Brabrysk, Brest, Vitbestk, Homel, Hrodna, Mahilyou, Byaroza e Mazyr. Oggi a mezzogiorno è iniziato lo sciopero indetto dagli oppositori ad Aleksandr Lukashenko, presidente rieletto domenica per la sesta volta.

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